Le cinture di sicurezza sono uno dei dispositivi più importanti nel campo della sicurezza automobilistica, esse sono ancorate nellabitacolo del veicolo e, in caso di urto, trattengono il corpo degli occupanti legato al sedile, evitandone l’impatto contro le strutture interne e la proiezione fuori dall’abitacolo.
Le cinture sono preferibilmente realizzate con materiali morbidi ma resistenti al taglio e alla scalfittura.
Attualmente in Italia, il loro uso è reso obbligatorio dall’articolo 172 del Codice della strada e la dotazione di cinture è condizione essenziale per l’omologazione di un veicolo da immatricolare.
Storia
Le cinture di sicurezza furono brevettate nel 1903 dal francese Gustave Desirè Lebeau (che le aveva denominate “bretelle di sicurezza “). Però le basse velocità delle vetture di quei tempi e i rischi di soffocamento che esse davano (all’epoca erano in cuoio) ne causarono la mancata diffusione.Nel 1957 il loro uso prese piede nel mondo dello sport automobilistico dove avevano anche la funzione di sostegno del corpo per le accellerazioni laterali. I risultati incoraggianti ne indussero ladozione, in forma sperimentale, anche nelle normali automobili. I risultati della sperimentazione furono comunque ritenuti molto positivi e nel 1960 furono lanciate in commercio le prime cinture di sicurezza di serie. In particolare si sostenne che le cinture, se montate in maniera corretta, avrebbero ridotto drasticamente la pericolosità dell’impatto del torace col volante in caso di brusca frenata.Nel 1973 in Francia furono dichiarate obbligatorie per legge. In seguito tutte le nazioni occidentali, seguirono lesempio.In Italia la legge 111 del 1988 le rese obbligatorie per i posti anteriori sia per i veicoli di nuova immatricolazione che per tutti quelli immatricolati dal 1 gennaio 1978.Dal 14 aprile 2006 è stato reso obbligatorio, per tutti gli occupanti, l uso delle cinture di sicurezza e dal 30 luglio 2010 questo vincolo venne imposto anche ai quadricicli leggeri.Le cinture non solo trattengono il corpo dell’occupante al fine di non farlo impattare contro il parabrezza o contro la plancia, ma servono anche a porre l’occupante nella postura più corretta possibile al fine di ridurre la violenza dell’impatto di esso contro l’airbag.
Caratteristiche e componenti
Le cinture di sicurezza, a norma di legge, sono costituite da:
- cinghie: elementi flessibili destinati a trattenere il corpo degli occupanti. Sono costituite da una trama di fili di polimerici intrecciati e con i bordi spesso risvoltati in modo da non graffiare il collo dell’utente;
- riavvolgitore: organo che consente di srotolare la cinghia per la lunghezza voluta bloccandola in caso di estrazione rapida (come ad esempio accelerazione, frenata, urto, curva, ecc.);
- regolatore: accessorio delle cinture che ne consente la regolazione in altezza (la regolazione corretta, secondo la normativa tecnica considerata preferibile in Italia, si avrebbe quando la cinghia passa circa a metà tra l’estremità della spalla e il collo);
- ancoraggi: punti di attacco sulla struttura del veicolo, ai quali vengono fissate le cinture;
- anello oscillante: strumento che consente di fissare la cintura che vi passa dentro l’ancoraggio. È generalmente costituito di acciaio con una copertura in plastica costampata e la sua deformazione plastica durante l’urto dissipa una piccola parte dell’energia;
- linguetta di chiusura: semplice strumento che serve a facilitarne il fissaggio;
- fibbia di chiusura con pulsante di sganciamento o “ramo fibbia”: dispositivo di allacciamento e slacciamento rapido (in realtà unico) che lega le cinture al punto di ancoraggio del veicolo.
- pretensionatore: è un dispositivo generalmente pirotecnico che, facendo esplodere una piccola carica pirotevnica in caso di urto, spinge un pistoncino che riavvolge la cintura (se applicato all’ arrotolatore) o tira la fibbia (se applicato al ramo fibbia). Una volta entrato in funzione il pretensionatore, questo non è più riparabile e deve essere sostituito. Non si attiva se la cintura non è srotolata. Serve a bloccare il corpo dell’occupante sul sedile in posizione corretta. Da poco è stato introdotto il pretensionatore elettrico, cioè un motore elettrico che avvolge la cintura dalla parte dell’arrotolatore. Serve per poter recuperare l’Out of Position in maniera reversibile: la cintura viene tirata solo durante l’urto e poi viene rilasciata. Al prossimo urto può essere riutilizzato senza doverlo sostituire.
Tutte le cinture di sicurezza devono essere di tipo approvato ed avere il marchio di omologazione secondo le normative stabilite dal Ministero dei Trasporti.Etichetta di omologazioneL’etichetta di omologazione applicata ad ogni cintura che sia in regola con la legge italiana deve comprendere, tra l’altro:
- Il numero distintivo dello Stato di omologazione E3 per Italia.
- Il numero di omologazione della Comunità Economica Europea, che è ad esempio “20062”.
- Il numero di omologazione ECE-ONU, che può essere ad esempio “0420062”.
- L’indicazione di fabbricazione, che ci segnala la nazione in cui è stata prodotta la cintura (ad esempio, made in Italy).
Tipi di cinture di sicurezza
I tipi di cinture di sicurezza che si possono utilizzare a norma di legge sono:
- subaddominale: che fascia solo il bacino ed è dotata di due punti di ancoraggio (può essere utilizzata sul posto centrale posteriore e su quello centrale anteriore se il veicolo ne è dotato);
- diagonale: Le cinture diagonali fasciano obliquamente il torace e sono dotate di due punti di ancoraggio. Esse inoltre possono essere utilizzate anche sui posti posteriori laterali;
- a tre punti: è la più diffusa ed è costituita da una cintura subaddominale e da una diagonale (utilizzata oggi sia sui posti anteriori che su quelli posteriori);
- a bretella: costituita da una cintura subaddominale e da due bretelle vengono utilizzate su autoveicoli da competizioni (ad esempio vetture rally e auto da Formula 1) e per trasporto specifico di persone in determinate condizioni fisiche.
Obbligo di utilizzo
Hanno l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza i conducenti ed i passeggeri dei veicoli delle seguenti categorie di veicoli:
- Le cosiddette minicar;
- I veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente (vi rientrano anche le autocaravan);
- I veicoli destinati al trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente (sono esentati i passeggeri di veicoli autorizzati al trasporto di persone in piedi);
- I veicoli destinati al trasporto di merci.
Dopo l’introduzione della patente a punti in Italia, chi non indossa correttamente le cinture di sicurezza subisce la decurtazione di cinque punti dalla patente (dieci se l’ha ottenuta da meno di tre anni) e 65 Euro di multa; in caso di recidiva nel biennio successivo alla prima infrazione, vi è anche la sospensione della patente per un lasso di tempo compreso da 15 giorni a due mesi.EsenzioniIn Italia esentati dall’obbligo di indossare le cinture di sicurezza:
- le forze di polizia, gli addetti ai servizi di soccorso sanitario e di antincendio, nell’espletamento di una missione di emergenza;
- gli istruttori di guida, nello svolgimento delle funzioni previste;
- le donne in stato di gravidanza che siano in possesso dell’idonea certificazione medica rilasciata dal medico curante il quale attesti l’effettivo stato interessante;
- le persone affette da particolari patologie per le quali le cinture siano controindicate, condizione da provare con certificato della U.S.L. nel quale deve essere indicata la durata di validità;
- gli occupanti di auto sprovviste, fin dall’origine, di attacchi per le cinture;
- gli appartenenti a servizi di vigilanza privata legalmente riconosciuti, che effettuano scorte.
- Auto storiche immatricolate prima del 15.6.1976.
La direttiva comunitaria 76/115/CEE recepita con D.M. 26.2.1976 ha introdotto l’obbligo di dotare le autovetture (categoria M1) omologate dal 1.1.1978 di ancoraggi per le cinture di sicurezza sia nei posti anteriori che in quelli posteriori. Il Ministero dei Trasporti con nota n. B053/2000/MOT del 22.6.2000 ha chiarito che l’obbligo di installare le cinture di sicurezza, sia nei posti anteriori che in quelli posteriori, riguarda i veicoli appartenenti alla categoria M1 immatricolati dal 15.6.1976 e muniti sin dall’origine di appositi ancoraggi. Pertanto tutti i proprietari di veicoli immatricolati prima del 1976 non sono obbligati all’installazione e, conseguentemente, all’uso dei sistemi di ritenuta, atteso che non sono sicuri i punti di ancoraggio eventualmente posti sul veicolo. In questo caso, non è obbligatorio montare le cinture, ma si è obbligati comunque all’uso se sono montate. Allo stesso modo non sono soggetti ad alcun obbligo coloro che hanno veicoli immatricolati dopo il 1976 ma sulla base di omologazioni antecedenti il 1976 e sui veicoli non siano presenti gli appositi punti di attacco sin dall’origine.Segnalazione in vetturaI rischi comportati dalla guida senza cinture di sicurezza hanno portato le case automobilistiche a inserire nella plancia delle vetture una spia rossa (colore del pericolo), raffigurante un uomo che indossa corettamente le cinture, che si accende se le cinture anteriori sono slacciate o non correttamente inserite. Nelle vetture più recenti, alla spia si accompagna un segnale acustico di avviso (un cicalino intermittente o un bip insistente), che si protrae fino a quando le cinture non sono state allacciate correttamente.