Dispositivi di ritenuta stradale

I dispositivi di ritenuta stradale, come le barriere di sicurezza, gli attenuatori d’urto, i terminali delle barriere o gli elementi di transizione, rappresentano i principali elementi di sicurezza passiva posizionati lungo le reti stradali.

Per essere certificati i dispositivi di ritenuta stradale devono superare positivamente una serie di prove, eseguibili esclusivamente presso centri notificati, consistenti in prove d’urto con veicoli leggeri e pesanti, al fine di simulare in pista le situazioni più gravose che saranno chiamati a fronteggiare nella loro reale condizione d’uso, in conformità con quanto previsto dalle specifiche norme comunitarie [EN 1317].

La progettazione, la produzione e l’installazione di dispositivi di ritenuta stradale in Italia è regolamentata dal Decreto Ministeriale n. 223 del 18 febbraio 1992 e dal Decreto Ministeriale 21/06/2004 e dai suoi successivi aggiornamenti.

AISICO (Associazione Ingegneri per la sicurezza della Circolazione) esegue numerosi test su tutti i tipi dispositivo di ritenuta per poi rilasciare le certificazioni che dimostrino l’esito delle prove d’urto dal vero, necessarie al conseguimento della certificazione di prodotto (Marcatura CE) ed opera in conformità all’accreditamento rilasciato da ACCREDIA. (certificato n. 0424) ai sensi della norma  UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 e del Decreto di riconoscimento come Ente Notificato, rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Di particolare importanza è l’attività di ricerca e studio che AISICO opera per verificare l’importanza di utilizzare dispositivi di protezione specializzati al fine di garantire maggiore sicurezza ai motociclisti, prevenendo traumi e lesioni spesso

AISICO si dichiara in grado di eseguire prove con qualsiasi parametro di velocità, di angolo di impatto e di posizione del manichino.

Prove su barriere di sicurezza

Dispositivi di ritenuta Normativa

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