Focus su seggiolini e sistemi di ritenuta per bambini
Sempre in tema di sicurezza passiva negli autoveicoli, tocchiamo oggi un argomento molto caldo e sentito ma, stranamente e ancora una volta, per le tristi notizie che ci giungono troppo spesso, deficitario nella applicazione reale del quotidiano.
Con lo stile del gioco cerca il dettaglio, invito a fissare lattenzione sulla foto qui di lato, mio archivio storico, scattavo in Reflex ed era sempre pronta sul sedile passeggero.
Era lanno 2000 ma ancora oggi, purtroppo, è molto frequente vedere scene simili, soprattutto con al volante mamme e nonni
.qualche papà ma molti di meno, inconsapevoli del rischio reale, a trasportare i bambini in auto senza adottare le
necessarie, quanto obbligatorie, precauzioni e idonei strumenti.
Ovvio precisare che losservazione non è e non può essere una accusa nei confronti di chi, quotidianamente, esercita un ruolo essenziale e fondamentale nella gestione famigliare, però il riscontro oggettivo non può mancare portando fino a giuste riflessioni, abbinate alle specifiche normative di riferimento sulle quali, qui di seguito, si farà una esplorazione mirata quanto essenziale.
Legislazione di riferimento.
La norma europea specifica per dispositivi di sicurezza per bambini è la ECE/R44, ad essa si rifanno i costruttori/produttori di seggiolini e/o similari ed oggi, giunta alla quarta edizione (revisione), la troviamo indicata con lestensione .04.
Questa versione aggiornata, mantiene efficace la ECE R44/03 appunto ritenuta conforme agli standard minimi, mentre abroga le precedenti ECE R44/01 e ECE R44/02, pertanto tutti i dispositivi e seggiolini omologati con tali riferimenti sono considerati obsoleti, risultandone vietata la vendita e relativo utilizzo.
- gruppo 0 per bambini con peso < 10 Kg
- gruppo 0+ per bambini con peso < 13 Kg
- gruppo 1 per bambini con peso 9 ¸ 10 Kg
- gruppo 2 per bambini con peso 15 ¸ 25 Kg
- gruppo 3 per bambini con peso 22 ¸ 36 Kg
Normativa Tecnica Statistica
In fase di omologazione i dispositivi e loro accessori vengono sottoposti a più test e prove, necessarie per valutare e verificare in grado di sicurezza offerto, in pratica sono prove di natura statica e dinamica, i crash test, con i quali si analizzano i vari parametri.
Da evidenziare che la ECE R44/04 non prende in esame gli impatti laterali, che invece sono trattati in maniera dedicata dalla nuova UNI/ECE R129 detta i-Size la quale non sostituisce la R44/04 ma la affianca definendo nuovi standard per la sicurezza, dei c.d. dispositivi avanzati di ritenuta per bambini (DARB), a bordo di veicoli a motore.
La Norma tratta i dispositivi di ritenuta denominati ISOFIX, ovvero tutti quei dispositivi esterni che possono essere agganciati in ogni posizione a sedere, mediante l’utilizzo delle cinture di sicurezza già in dotazione al veicolo.
Rispetto alla ECE R44/04 non ci si riferisce più al peso del bambino ma all’altezza, così come per bambini fino 15 mesi è obbligatoria linstallazione in senso contrario di marcia, ciò a garanzia e tutela contro il rischio di shock derivanti dai famosi colpi di frusta.
Dal 2018 obiettivo tecnologico finale del sistema ISOFIX, sarà l’ancoraggio del dispositivo direttamente al telaio dell’autoveicolo, grazie a connettori rigidi che segnaleranno il corretto aggancio o meno.
Ulteriore obiettivo sarà l’introduzione di requisiti nei crash test per la simulazione di impatti laterali e intrusione della portiera, con l’apporto di maggiori tutele per garantire le parti delicate del bambino, come invece non era valutato, anzi tralasciato completamente, dalle precedenti normative.
I dati statistici evidenziano una elevata frequenza degli incidenti con impatto di natura frontale-laterale, che risultano indicati nel 33,3% (fonte ISTAT hanno 2014).
Nei dati divulgati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, lutilizzo dei seggiolini in Italia si attesta, attorno al 48%, con valori maggiori al nord pari al 60% mentre al sud e nelle isole è circa il 17% ed ancora, secondo ricerche ACI, 6 bimbi su 10 non viaggiano sul seggiolino.
È lArt. 172 del C.d.S. che regolamenta il trasporto dei bambini in auto, anche con il solito spauracchio di multa pesante e decurtazione dei punti sulla patente ma .bisogna sempre arrivare alla paura di una multa o perdere punti? i figli valgono forse meno del cane o del gatto?…eppure per il caro compagno animale ci si applica e impegna a dovere (v. foto), come è giusto, ma i figli forse vengono prima forse!
Riflessioni nella realtà del quotidiano
Con esclusione dei gruppi 0 e 0+, ovvero quelle fasce di età nelle quali i bambini sono piccolissimi e al massimo raggiungono 13 chili in un’età di circa 14 mesi e, pertanto, non sono ancora dotati di mobilità autonoma, il livello di attenzione e sensibilità in termini di sicurezza è sicuramente al massimo.
Tutto pare cambiare, non appena il bambino cresce un poco di più e può muoversi in autonomia all’interno dell’autovettura, sembrerebbe, anzi lo è, che negli adulti scatti una sorta di liberatoria a doversi preoccupare di meno o per niente affatto.
È in questi frangenti che si vedono circolare bambini che se ne stanno a lato del conducente, in piedi sul sedile passeggero, poggiando le mani sul cruscotto o, peggio ancora, affacciati al finestrino con le mani penzolare fuori…di più, in piedi su area posteriore nello spazio vuoto tra i sedili con le braccia sui poggia testa, pronti per un decollo immediato in occasione di frenata improvvisa, fino ad essere proiettati sul parabrezza .e chi più ne ha più ne metta, ma su questo è sufficiente guardare con attenzione quotidianamente per rendersi conto di tutto ciò.
Articolo di Maurizio Robellini Presidente del Collegio dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati di Perugia (questo il suo interessantissimo sito: http://www.tecno-consult.it/