I CRITERI LESIVI NEGLI INCIDENTI STRADALI

di Ing. Alberto Sartori e Ing. Pierluigi Perfetti – www.biomeccanicaforense.com Figura 0

La biomeccanica forense utilizza gli strumenti della meccanica per studiare gli aspetti anatomici e funzionali del corpo umano e, soprattutto, per definire come si distribuiscono le sollecitazioni sui vari distretti anatomici. 

Qual è la base scientifica per determinare se un particolare evento è in nesso diretto di causa con il fenomeno lesivo? Oltre ad una valutazione di tipo anamnestico e strumentale, vi sono dei parametri che consentono di valutare l’efficacia lesiva di un incidente stradale? Qual è la base scientifica per determinare se un particolare evento è in nesso diretto di causa con il fenomeno lesivo? Oltre ad una valutazione di tipo anamnestico e strumentale, vi sono dei parametri che consentono di valutare l’efficacia lesiva di un incidente stradale?

Nel precedente articolo (http://www.gaetanoesposito.org/dinamica-degli-occupanti-impatti-frontali/) è stata introdotta la dinamica degli occupanti di veicoli coinvolti in impatti frontali, specificando l’importanza dei sistemi di ritenuta per la diminuzione delle sollecitazioni a cui sono sottoposti i singoli segmenti corporei durante il movimento all’interno dell’abitacolo e, soprattutto, negli urti contro gli elementi più rigidi (cruscotto, montanti, parabrezza, sedili, ecc.).

Con il presente intervento si intendono descrivere gli indici utilizzati in campo medico per la valutazione della gravità lesiva, o della probabilità di morte, ed i criteri lesivi che hanno permesso la quantificazione dei valori di soglia “vitale” (o “mortale”) per vari segmenti anatomici (testa, collo, torace, arti inferiori, ecc.).

In caso di urti frontali, negli istanti immediatamente successivi al primo contatto tra il paraurti dell’autovettura e la barriera, gli occupanti si muovono inerzialmente in avanti con la medesima velocità che il veicolo possedeva al momento dell’impatto e con accelerazione nulla (moto rettilineo uniforme). Nell’istante in cui gli stessi vengono bloccati dai sistemi di ritenuta o impattano contro gli elementi rigidi interni all’abitacolo, i diversi segmenti corporei subiscono una decelerazione il cui modulo in pochi millisecondi raggiunge un massimo per poi decrescere fino a valori prossimi allo zero. Si possono pertanto riscontrare le seguenti lesioni:

  • fratture craniche e facciali;
  • distorsioni cervicali;
  • fratture dello sterno e delle coste;
  • contusioni e lacerazioni cardiache;
  • rotture dei grossi vasi, specie dell’aorta;
  • fratture della rotula o dei piatti tibiali, dei femori o degli acetaboli;
  • fratture tarso-metatarsiali;
  • lussazione tibio-astragaliche (per violenta pressione sui pedali).

 

Un parametro indicativo delle lesioni arrecate a seguito di un incidente è l’Abbreviated Injury Scale (AIS): questo è un sistema di valutazione anatomica che, attraverso un approccio statico, classifica ogni singola lesione secondo la gravità dell’infortunio, con una scala da 1 a 6. L’AIS rappresenta il “pericolo di vita” associato ad una singola ferita e pertanto non fornisce un’indicazione completa del quadro lesivo del paziente. Dopo essere stato introdotto a fine degli anni ‘60, è stato sempre revisionato ed aggiornato in modo da garantire un’accurata classificazione della severità delle lesioni.

Figura 1        

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I codici AIS si riferiscono alla singola lesione mentre un individuo, in un incidente stradale, spesso riporta traumi multipli. Come si può valutare la gravità dell’effetto combinato dovuto a più lesioni? La ricerca internazionale ha risposto a questo quesito introducendo due nuovi indici: l’ISS (Injury Severity Score) ed il MAIS (Maximum AIS).

L'Injury Severity Score (IIS) è un punteggio medico utilizzato per valutare la gravità del trauma in relazione alle sei differenti regioni corporee interessate, raggruppate in testa o collo, faccia, torace, addome e regione pelvica, estremità, area esterna. Per poterlo calcolare è necessario individuare le tre parti del corpo maggiormente lesionate e sommare i loro singoli valori di AIS elevati al quadrato.

 IIS = (AIS1)2+(AIS2)2+(AIS3)2

 I valori di IIS sono compresi da un minimo di 1 fino ad un massimo di 75 e, se uno dei tre AIS è pari a 6, il punteggio totale viene automaticamente impostato a 75.

Nella progettazione automobilistica per la protezione degli occupanti, il sistema di codifica più utilizzato è il Maximum AIS che rappresenta un utile strumento per il confronto delle lesioni specifiche e della loro relativa gravità. Qualora in un sinistro stradale un occupante abbia riportato un colpo di frusta (AIS=1), una commozione celebrale (AIS=2) ed una frattura al femore (AIS=3), il valore del MAIS sarà pari a 3 mentre quello dell’IIS uguale a 1+4+9=14.

Di seguito sono riportate le curve che correlano il rischio lesivo MAIS alla severità dell’impatto per occupanti anteriori cinturati di autovetture dotate di airbag e coinvolte in impatti frontali.

Figura 2

 

Fig. 2