I bambini rischiano più degli adulti, in caso di incidente, di essere proiettati in avanti o fuori dell'abitacolo a causa della loro taglia ridotta.

E questo vale sia per i lunghi viaggi in autostrada che per i brevi tragitti in città. Inoltre, la scarsa resistenza muscolare e la delicatezza degli organi li espongono maggiormente al rischio di lesioni.

Per questo, oltre che per un preciso obbligo di legge (Art. 172-Codice della strada), i bambini devono sempre viaggiare con gli appositi sistemi di ritenuta, fin dal loro primo percorso in auto.

Secondo l'articolo 172 del Codice della Strada, «I bambini di statura inferiore a 1,50 metri devono essere assicurati al sedile con apposito sistema di ritenuta, adeguato al loro peso, di tipo omologato». Chiunque violi questa norma è soggetto alla «sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 80 euro a 323 euro».

Solo il 40% dei genitori utilizza i «sistemi di ritenuta», obbligatori per legge, per trasportare i figli in auto. Ciò viene evidenziato nel rapporto Ulisse dell'Istituto Superiore di Sanità, dal quale emerge una situazione particolarmente critica al Sud Italia, che nasce da false convinzioni e, spesso, anche dalla pigrizia.

“Se indosso la cintura di sicurezza non c’è bisogno del seggiolino di ritenuta per bambini. Se mio figlio viaggia tra le mie braccia, qualsiasi cosa accada sarà protetto da me!”

Non c’è cosa più sbagliata!

Facciamo un esempio: in un impatto frontale a 50 km/h, un bambino di 10 kg di peso, non trattenuto dal seggiolino continua a viaggiare a 50 km/h, per cui la sua massa, alimentata dalla velocità, si trasforma in un peso di circa 400kg, non esistono braccia in grado di trattenere questo “enorme” peso e “tuo figlio” finirà quasi sempre fuori dal parabrezza.

Se l’adulto è cinturato, in caso di urto, egli rimane ancorato al suo posto, ma il bambino, come abbiamo detto, sfugge dalle sue braccia e viene proiettato lontano.

 

“E se neanche l’adulto è cinturato?”

Malissimo!

L’adulto verrà proiettato in avanti ed il suo “peso” (ipotizziamo 65kg), moltiplicato per una accelerazione elevata, diventerà di circa 25000 N. (25000N equivalgono a circa 2500kg di peso!!!).

Detto ciò, pur riuscendo a trattenere a sé il bambino (infatti adulto + bambino si sposteranno insieme all’interno dell’abitacolo alla stessa velocità), inevitabilmente sarà diretto contro il cruscotto o il sedile anteriore. Ma il primo che sopporterà l’urto sarà proprio il bambino, che rimarrà schiacciato da dietro dal peso di un “elefante” da 2500kg! Il bambino fungerà da airbag per l’“elefante”.

 

Stando agli ultimi dati Istat, la percentuale di vittime fino ai 4 anni è passata dal 19,3% del 2001 al 42,5 del 2015. Nel 2016 sulle strade italiane sono morti 53 bambini tra 0 e 13 anni, undici in più rispetto all'anno precedente. Ciò viene denunciato dall'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, che lo scorso anno ha registrato 1.049 incidenti significativi con 1.312 feriti con lesioni importanti, oltre alle vittime.

 

Ma perché i genitori si comportano in questo modo?

Gran parte di essi non assicura il bimbo se i tragitti sono brevi, in zone con poco traffico. Alcuni perché ritengono che il rischio sia basso, perché il bimbo fa i capricci, perché un altro passeggero tiene in braccio il bambino o perché “tanto si va piano”. Convinzioni più che errate se si pensa che la maggior parte degli incidenti avviene su strade urbane, dove la velocità è più contenuta.

Scegliamo la taglia e la forma del seggiolino più adatta al bambino!

All'atto dell'acquisto, verificare sempre che il dispositivo sia adeguato al peso ed alla taglia del bambino: se è troppo "largo", le cinture di cui è dotato o le normali cinture che utilizza potrebbero non svolgere bene la loro funzione di contenimento.

Verificate sempre l'esistenza del "marchio di omologazione" che certifichi l’idoneità per il trasporto del bambino nonché la completezza e comprensibilità delle istruzioni di montaggio.

 

La normativa tecnica (Regolamento ECE-ONU n.44) e le norme sull’uso dei dispositivi per bambini stabiliscono la classificazione di questi in tipi per le diverse fasce di età:

Nota bene che, la maggior parte dei produttori propongono i seggiolini in formati “polivalenti”, appartenenti cioè a più gruppi, per ciascuno dei quali sono stati superati i test di omologazione. Togliendone o ricomponendone alcune parti, si adattano ai vari formati, non imponendo quindi acquisti plurimi.

 

“Ma, in fondo, a che cosa servono i dispositivi di ritenuta per bambini?”

I dispositivi di ritenuta per bambini, a seconda della loro tipologia, svolgono le seguenti funzioni:

  1. Impediscono, in caso di arresto improvviso del veicolo contro un ostacolo, che il bambino sia proiettato violentemente contro le strutture interne dell’abitacolo o che venga scaraventato fuori dal veicolo attraverso i finestrini aperti o rotti;
  2. Dissipano l’energia posseduta dal bambino al momento dell’urto sia attraverso le imbottiture di cui sono dotati, sia grazie ad una ben calibrata azione dei sistemi con cui sono fissati alla carrozzeria e delle cinture di sicurezza impiegate.
  3. Infine, grazie alle protezioni laterali all’altezza della testa, del torace e del bacino, impediscono o attutiscono l’urto di corpi eventualmente penetrati nell’abitacolo.

 

“Perché alcuni seggiolini vengono installati contro marcia e alcuni nel senso di marcia?”

Nel caso di urto anteriore (a seguito del quale la testa del bambino è proiettata in avanti e ruota verso il basso, mentre il torace è trattenuto dalla cintura), l’elevato peso relativo della testa, l’insufficiente ossificazione e quindi la scarsa resistenza meccanica delle prime due vertebre cervicali, nonché la debolezza dei legamenti, costituiscono nei bambini molto piccoli dei reali fattori di rischio per lesioni cervicali alte, se la testa ruota violentemente in avanti verso lo sterno.

Questo è il motivo per il quale, per i seggiolini di gruppo 0 e 0+, destinati ai più piccoli, la prescrizione dei produttori, in accordo con le norme di omologazione, è di installarli in senso contrario a quello di marcia (il bambino, cioè guarda verso l’indietro). Un criterio di prudenza che è opportuno adottare e che non viola alcuna norma, nel caso di seggiolini di categoria 0+/1, è quello di mantenere il bambino in direzione contraria rispetto al senso di marcia il più a lungo possibile, anche oltre i 13 kg di peso e possibilmente fino ai 4 anni di età.

 

“Perché è importante l’inclinazione dello schienale del seggiolino di ritenuta per i bambini?”

Il peso e le dimensioni relativamente sproporzionate della testa, nei casi in cui il bambino, trasportato su seggiolino in posizione seduta con schienale sollevato fino a quasi 90°, si addormenta, può interessare le vie aeree a livello del collo, con conseguente apnea che a volte può risultare fatale.

Stesso fenomeno può verificarsi nei bambini più piccoli, naturalmente trasportati in direzione contraria al senso di marcia, benché l’inclinazione dello schienale sia mantenuta nei limiti corretti (40° – 50°) quando il bambino è sveglio.

 

“Ma il montaggio contro marcia implica che, se sul veicolo è presente un airbag, lo schienale del seggiolino punta verso di esso, il pericolo non risulta maggiore?”

Esattamente, il gonfiamento dell’airbag è in realtà un’esplosione vera e propria, anche se controllata e seguita da un rapido sgonfiamento. Esso è in grado di sollevare e proiettare con violenza lo schienale del seggiolino verso lo schienale del sedile su cui è fissato, con conseguenze anche gravi soprattutto a carico del complesso testa-collo del bambino.

Pertanto, è ormai consolidata la prescrizione secondo cui, quando il seggiolino è in posizione contro marcia, deve essere disattivato l’airbag situato frontalmente ad esso.

Per i seggiolini di categoria 1 o superiore, che sono tutti compatibili solo con l’installazione in senso di marcia, se installati sul sedile anteriore, è opportuno arretrare il sedile, dato che il bambino seduto su di essi raggiunge una posizione troppo vicina all’airbag.

 

“Ma il seggiolino lo monto sul sedile anteriore o sul sedile posteriore?”

La normativa del Codice della Strada e le norme di omologazione non impongono, in nessun caso, che l’installazione dei seggiolini, di qualunque gruppo, avvenga solo sui posti posteriori. Tuttavia, il posto più sicuro sia per un bambino piccolo che per uno “grandicello” è in tutti i casi il sedile posteriore dell’auto.

La parte anteriore dell’abitacolo è comunque la zona più esposta negli impatti frontali ed è l’area statisticamente più coinvolta negli urti laterali e fronto-laterali.

Dal punto di vista pratico, il sedile posteriore di destra presenta i seguenti vantaggi rispetto a quello centrale:

  1. Dispone di una cintura di sicurezza a 3 punti.
  2. È più facile sistemare il bambino.
  3. Il bambino non deve essere collocato e fatto uscire dalla vettura dal lato della carreggiata.
  4. Questo posto, al contrario di quello al centro, dispone normalmente di un poggiatesta necessario per i rialzi senza schienale.
  5. Il seggiolino può essere montato meglio ed è più stabile.

 

“Mio figlio è un po’ sovrappeso, il seggiolino, anche di classe 3, non risulta comodo per lui, con l’utilizzo della cintura di sicurezza sarà “al sicuro”!”

Non è proprio così!

È sempre più frequente il caso di bambini obesi che non entrano fisicamente nei seggiolini di gruppo 3 e tuttavia sono ancora troppo bassi per poter utilizzare in sicurezza le cinture da adulti.

Da un lato la legge impone che i bambini di statura inferiore a 150 cm viaggino con sistemi di ritenuta specifici. Dall’altro, i sistemi di ritenuta sono organizzati per classi di peso, e i dispositivi di gruppo 3, per limiti impliciti nella normativa di omologazione, non riescono ad offrire un piano di seduta di dimensioni tali da risultare adeguati per bambini obesi. Ma queste limitazioni sono in contraddizione con l’obiettivo di sollevare i bambini di statura inferiore ai 150 cm, indipendentemente dal loro peso, fino ad un livello compatibile con le cinture da adulto. Una soluzione possibile è quella di tenere un rialzo omologato che elevi l’altezza, da seduto, del bambino da ritenere.

 

In definitiva, viaggiare con bambini in auto è una grande responsabilità, dalle tue scelte e dal rispetto per le normative vigenti dipende la loro sicurezza.

Oltre alla sicurezza, che viene prima di tutto, viaggiare in auto con bambini senza le misure adeguate può esporti al rischio di sanzioni molto salate, che partono da € 81,00 e la perdita di 5 punti sulla patente. Cerca di attenerti a quello che prevede la legge, oltre al buon senso.

L’incolumità di ogni piccolo utente della strada, dipende anche da queste minime, ma fondamentali, attenzioni. Ricordiamolo sempre. Allacciamoli alla vita!