La dinamica dell’incidente: Mentre percorreva alla guida del proprio autoveicolo una strada, il conducente aveva perso il controllo dell’automezzo e era andato a urtare contro il guard-rail posto sul margine destro della carreggiata. Per effetto dell’urto la lamiera era penetrata all’interno dell’abitacolo e aveva trapassato il conducente, procurandone il decesso.   La domanda proposta dagli eredi,

Mentre percorreva alla guida del proprio autoveicolo una strada, il conducente aveva perso il controllo dell’automezzo e era andato a urtare contro il guard-rail posto sul margine destro della carreggiata. Per effetto dell’urto la lamiera era penetrata all’interno dell’abitacolo e aveva trapassato il conducente, procurandone il decesso.

 La domanda proposta dagli eredi, volta a ottenere la condanna dell’ANAS al risarcimento dei danni conseguenti al sinistro stradale, veniva rigettata dal Tribunale dell’Aquila.

Parimenti veniva rigettato il ricorso dalla Corte di Appello che confermava la decisione di primo grado.

Avverso tale sentenza gli eredi  hanno promosso ricorso per Cassazione che con propria  sentenza n. 6537/2011 ha ribaltato il verdetto.

La Corte ha osservato che, nel caso di specie il giudice di appello ha errato nel non ritenere ricorrente la responsabilità ex art. 2051 c.c. in quanto, secondo la tesi sostenuta dai familiari della vittima, si trattava di un danno relativo a una anomalia relativa alle barriere di protezione della strada, in relazione alle quali l’ente pubblico era in grado di esercitare il potere di sorveglianza e di adottare tutte le possibili soluzioni per evitare il danno, in quanto era perfettamente a conoscenza sia del tipo di protezione adottato che delle modalità di installazione dello stesso.

Del resto, la funzione del guard-rail è quella di impedire al conducente di uscire fuori di strada e tale funzione ovviamente è correlata a tutte le condotte di guida la cui conseguenza sarebbe quella per l’autovettura di uscire fuori della carreggiata di sua competenza.

La progettazione e la installazione dei guard-rail ha proprio la funzione di evitare che qualsiasi condotta di guida non regolare possa portare l’autovettura a pericolose uscite fuori dalla sede stradale. Rispetto a tale funzione, non può essere considerata condotta abnorme quella del conducente che impatta violentemente contro il guard-rail, il quale è funzionalmente posto ad attutire le conseguenza degli impatti violenti.

La giurisprudenza di legittimità, con riguardo alla gestione di tratti stradali e a eventuali incidenti, ha affermato che, per le strade aperte al traffico, l’ente proprietario è da ritenersi responsabile se viene accertato che un fatto dannoso si è verificato a causa di una anomalia della strada stessa e a maggior ragione per un’anomalia relativa agli strumenti di protezione istallati.

Ne consegue che è configurabile la responsabilità dell’ente pubblico custode, salvo che quest’ultimo non dimostri di non avere potuto far nulla per evitare il danno perché la situazione che lo ha provocato non è ascrivibile a un precedente difetto di diligenza nella sorveglianza della strada ma ad una causa improvvisa ed imprevedibile.