Nuove tipologie di guardrail

Questo articolo è tratto da una pubblicazione della Società Autostrade

Caratteristiche innovative delle barriere di sicurezza stradale in grado di assorbire l’energia cinetica di veicoli leggeri e pesanti. Per garantire i diversi livelli di contenimento necessari lungo un asse viario si effettuano verifiche di tipo prestazionale, tramite crash test e simulazioni al computer.

Autori: KonradBergmeister, AndreaDemozzi,ClaudiaPifferi, AngeloVilla

Già in sede di costruzione dell’autostrada negli anni 60 il problema della sicurezza venne affrontato in maniera all’epoca innovativa. Ad esempio sui viadotti la barriera laterale era fissata su montanti HE80 a distanza media di 1.50 m ed era costituito da una doppia lama in acciaio Cor-Ten rinforzata da una trave triangolare corrente al posto del distanziatore.
La barriera a protezione dello spartitraffico era decisamente superiore al minimo dell’epoca (1968/1974 ) in quanto costituita da una doppia lama in acciaio Cor-Ten di altezza minima da terra pari a 65/70 cm.
Anche l’uso dell’acciaio autopassivante tipo Cor-Ten oltre agli aneddoti (quante telefonate di chi chiedeva perché Autostrrade del Brennero montava guardrail già arrugginiti o a chi offriva vernici speciali per recuperare il guard-rail) rispondeva alla duplice esigenza di aumentare la protezione in ambienti molto aggressivi e di migliorare l’inserimento ambientale.
L’aumento della velocità media dei veicoli ma, soprattutto dell’altezza dei baricentri, ha evidenziato la necessità di un radicale intervento di adeguamento.
Per facilità di lettura l’articolo è riprodotto in formato PDF
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