La proposta di introduzione della fattispecie di reato di “omicidio stradale”  ha creato oggi due partiti contrapposti:

  • quello di chi vede il provvedimento come lo strumento giusto per porre fine allo scandaloso fenomeno dei troppi pirati della strada che la fanno franca o se la cavano con punizioni lievi dopo aver spento delle vite umane sulle strade
  • e quello di chi invece sostiene che le leggi adatte ci sono già e basterebbe applicarle con rigore senza per questo inventarsi una nuova fattispecie di reato.

Con l’intento di contribuire a dipanare questo dilemma si è tenuta l’8 giugno 2012 un incontro svoltosi  alla Camera dei Deputati.

La conferenza è stata organizzata dall’A.I.F.V.S. (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada e dalle Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo, con il patrocinio della presidenza del Senato, delle presidenza della Camera dei Deputati, del ministero della Giustizia, del Comune di Roma, della FEVR (Federazione Europea delle Associazioni delle Vittime della Strada) e con la collaborazione di un lungo elenco di enti e associazioni pubbliche e private.

Questi i principali argomenti affrontati

  • L’inadeguatezza dell’attuale trattamento sanzionatorio: la riforma necessaria per la congruità della pena rispetto al bene giuridico tutelato della vita e la gravità del reato e delle conseguenze dannose;
  • La legislazione sull’omicidio derivante dalla circolazione stradale in Europa;
  • Interventi di incapacitazione selettiva (non concessione o revoca definitiva della patente) come strategia di prevenzione e deterrenza delle forme più gravi di criminalità stradale;
  • I riflessi dell’omicidio stradale sul fenomeno di controtendenza della sicurezza stradale: la pirateria;
  • La ricerca dell’Università di Firenze per la AIFVS sulla guida azzardata e temeraria per un inquadramento normativo ai fini della riforma dell’omicidio stradale non solo per la guida sotto effetto di alcool, droga e farmaci;
  • La creazione di un armonico sistema di disciplina fondato sul binomio omicidio/lesioni dolose e colpose;
  • Avvio di indagine statistica ai fini penali AIFVS e AIPG sul criminale stradale;
  • Sicurezza e criminalità: analisi e prospettive;
  •  Disturbi di personalità: azzardo, rischio, alcool, droga, psicofarmaci e guida: ripercussioni sull’elemento soggettivo del reato;
  • Esame dei disegni di legge pendenti avanti alla Camera ed al Senato e proposte migliorative: figura speciale di reato o aggravante speciale? Riforma dell’art. 589 o dell’art. 575 nel codice penale o reato autonomo del Codice della Strada? La ricollegabilità della condotta alle violazioni del Codice della Strada.

Va segnalato che anche due ministri della Repubblica hanno, negli ultimi tempi, manifestato la propria idea su questo spinoso ed importante argomento.

  • Secondo il Ministro della Giustizia Paola Severino Di Benedetto : ‘Non basta etichettare una nuova norma come omicidio stradale, occorre fare qualcosa di più
  • Secondo il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Corrado Passera  ‘La situazione attuale di totale impunità per chi uccide sulla strada non può essere tollerata’ .

Nei prossimi mesi anche i “Ricostruttori di incidenti stradali” faranno bene a riflettere su quello di cui si sta dibattendo e faranno bene a far sentire la propria voce. L’argomento è troppo delicato per  essere esclusivamente incentrato su motivazioni e dissertazioni giuridiche ma deve necessariamente tener conto anche dell’aspetto tecnico.