Un nuovo libro nel panorama della INFORTUNISTICA STRADALE
Un incidente è un fatto che improvvisamente interrompe il regolare procedere di un’azione, più precisamente si tratta di un evento imprevedibile, che, spesso, ha gravi conseguenze e non è intenzionale.
Situazioni che inaspettatamente possono coinvolgere, ma soprattutto stravolgere, la vita di chiunque e che alterano l’esistenza di chi resta.
In Italia gli incidenti stradali nel 2021 sono aumentati rispetto a quelli del 2020.
Nel dettaglio, i sinistri stradali sono saliti del 31,3%, mentre i feriti e le vittime hanno fatto segnare rispettivamente un +28,1% e +22,3%.
Oggi più che mai si sente l’esigenza, per chi opera in questo contesto, di potersi avvalere di Tecnici e Consulenti preparati, adeguatamente formati, che diventano figure fondamentali e di riferimento per tutti coloro che sono impegnati in questo complesso ambito professionale.
Il Trattato Tracceologia forense degli pneumatici negli incidenti stradali, è una guida per gli operatori del settore, in quanto offre una panoramica aggiornata, analitica e completa dei principi e delle applicazioni nella ricostruzione della dinamica degli incidenti stradali. Un lavoro indirizzato agli operatori/professionisti del mondo giudiziario/assicurativo ed ai tecnici della sicurezza stradale.
Da anni mi occupo di vicende legate a sinistri stradali, alcuni purtroppo con conseguenze mortali. Ho assistito, negli anni, familiari di vittime, spesso troppo giovani, ragazzi e persone sventurate che hanno perso la vita in terribili incidenti. Alcune, forse molte, di queste tragedie avrebbero potuto essere evitate. L’incuria, l’imprudenza, il mancato rispetto delle Norme del Codice della Strada (CdS) e la negligenza rappresentano infatti le cause più comuni e frequenti da cui tali eventi traggono origine.
Negli anni ho constatato che, nulla allevia le sofferenze dell’anima dell’anima di chi si trova a dover affrontare il dolore per la perdita di una persona cara, tutti vogliono ottenere risposte, certezze e verità, da parte di una Giustizia che, quando arriva, spesso è il frutto di un percorso pieno di difficoltà e che ormai esige e richiede la presenza di consulenti esperti, validi e tecnicamente attrezzati con tecnologie di avanguardia.
La figura dei CTP o CTU (di parte o d’ufficio), in questo specifico settore, secondo un luogo comune che per anni ha imperversato, è stata, in modo estremamente superficiale, considerata di secondo ordine, o comunque non di riferimento. La realtà ha, negli anni dimostrato come sia importante avere il supporto professionale di un “team qualificato” che sappia, attraverso l’ausilio delle tecniche e metodologie più moderne, leggere le tante sfaccettature che coinvolgono le dinamiche dei comportamenti di guida. Una frenata, un’accelerazione, l’usura di uno pneumatico, una deformazione strutturale del veicolo, possono rappresentare una linea di confine, una porta aperta, oppure al contrario, un argine all’accertamento della reale dinamica di un evento. Ecco perché certe professioni richiedono padronanza della materia, conoscenze, abilità e competenze e studio continuo e costante.
Emerge sempre più spesso come sia impellente, la necessità che si arrivi, da parte dei Presidenti dei Tribunali, all’adozione di un sistema serio di controllo delle competenze che accerti e convalidi la buona professionalità di coloro che aspirano ad essere immessi negli elenchi ed albi dei CTU e dei PERITI.
Pensiamo alle importanti conseguenze, nell’economia complessiva di una indagine, dell’errore di un tecnico, nell’individuare, in fase di sopralluogo successivo all’evento, il punto d’urto o altre cause fondamentali nel determinismo dell’incidente stradale.
Fino all’inizio degli anni 2000 la letteratura che trattasse l’argomento in lingua italiana era scarsamente sul mercato e chi voleva formarsi aveva la necessità di informarsi ed aggiornarsi solo grazie alla bibliografia di lingua anglosassone.
In una prima fase la bibliografia italiana fu limitata a pochi testi ma poi, il passar degli anni fece in modo che anche in Italia comparissero nelle librerie testi in lingua italiana.
Questo certamente migliorò le cose ma, purtroppo va constatato che ancora oggi la fa da padrona la bibliografia in lingua straniera.
Queto rende ancora più preziosa l’idea di dare alle stampe un trattato in Italiano che spazia ampiamente in tutta la materia se pure con specifico riguardo alla incidenza che gli pneumatici possono avere nella determinazione di eventi indesiderati.
I due autori di questo Trattato, Massimo e Michele Cassano, hanno voluto, con esso, in parte colmare ogni lacuna presente nel panorama di questa disciplina professionale, andando a toccare alcuni particolari aspetti che riguardano le diverse dinamiche dei sinistri stradali, ovvero quelli legati soprattutto agli pneumatici e all’assetto ruote del veicolo.
L’Ordinamento Italiano, con riguardo al problema delle morti sulla strada, ha voluto rispondere alle istanze di difesa sociale attraverso una nuova fattispecie di reato prevista dalla Legge n. 41 del 23 marzo 2016 e contemplata all’art. 589 bis c.p., ovverosia il delitto di omicidio stradale. La Legge in esame non è solo il punto di arrivo di un lungo percorso parlamentare, essa è prima di tutto l’espressione di un processo evolutivo nell’approccio al complesso e drammatico problema delle morti su strada.
È indubbio che negli ultimi anni l’allarmante crescita, soprattutto tra i giovanissimi, delle morti violente su strada, abbia portato il Legislatore ad elaborare tale figura di reato di grave allarme sociale per tutta la collettività. Invero, si è invocata su più fronti la creazione di questa autonoma figura di reato, per dare una risposta concreta ed effettiva a queste tragiche vicende umane, attesa la lacuna normativa e l’inefficacia sanzionatoria sul punto della fattispecie che contempla l’omicidio colposo. L’auspicio, attesa l’evitabilità in molti casi di questi traumatici eventi, è che si promuova sempre e comunque, su più fronti e ad ogni livello, la cultura della prevenzione, della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile perché la strada non deve essere luogo di morte ma di vita.
Ora che la legge per punire i reati è entrata a regime sarebbe ora di fare pressioni perché i tecnici si qualifichino sempre di più per rispondere alle esigenze della giustizia ma anche e soprattutto alle esigenze di conoscere la verità da parte dei familiari delle vittime.
Molto cammino è stato fatto ma molto ancora ne resta da fare
Il contenuto di questo libro sarà presentato in un incontro ON LINE in cui gli autori sinteticamente presentano la loro opera.
Chi è interessato può partecipare gratuitamente a questa presentazione
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