Con questo discorso l'attuale Presidente Nazionale, all'epoca Presidente del Collegio di Firenze, introdusse i lavori del 13° Congresso dei Periti Induistrail. Ci sono voluti più di 8 anni perchè si ricominciasse a parlare della Celebrazione di un evento importante e vitale per la categoria.
Introduzione al XIII Congresso Nazionale
Signore e signori, autorità, colleghi, amici,
sono enormemente felice ed altrettanto emozionato di avere l’onore di presiedere i lavori del XIII Congresso Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati. A nome del C.I.R.T., Consiglio Intercollegiale Regionale Toscano dei Periti Industriali, del Collegio di Firenze e mio personale, auguro il benvenuto in Toscana ed in particolare qui a Firenze a tutti i presenti e li ringrazio per aver voluto aderire così numerosi al più importante evento della nostra Categoria Professionale del 2005.
La straordinaria risposta avuta in termini di adesioni, dimostra, anche se appare superfluo ricordarlo, la nostra grande capacità di aggregazione e coesione in momenti importanti come questo, nel quale la Categoria è chiamata a pronunciarsi su un progetto che mette in discussione le certezze del passato per lanciarsi nell’incognita del futuro, come ben sintetizzato nell’immagine congressuale del Professor Ferrino Fanti.
Auguro a chi si ferma in questa splendida città un buon soggiorno e voglio immediatamente chiarire il perché di certe scelte. Con l’amico Mariano Magnabosco nella primavera del 2004 decidemmo che a Firenze non si poteva celebrare il Congresso in un albergo o in un centro congressi anonimo: occorreva cercare una location consona alla prestigiosa storia di questa città. Ecco perché ieri siamo andati in Salone dei 500, che ricordo fu sede del Consiglio Maggiore della Repubblica Fiorentina, sede del Parlamento del Regno d’Italia nel periodo di Firenze capitale, luogo di incontro di tutti i popoli del mondo ai tempi in cui fu Sindaco Giorgio La Pira ed oggi siamo qui in questo teatro che è il primo esempio realizzato in Europa di sala “all’Italiana” alla metà del ‘600, da uno degli ultimo Granduchi di casa Medici con funzione di “Teatro di Corte” fino alla fine del ‘700, ed aperto
definitivamente anche al popolo da quell’illuminato Granduca che fu Pietro Leopoldo di Lorena. Ricordo che Pietro Leopoldo fu Granduca giovanissimo, prima di diventare Imperatore d’Austria e durante il suo regno in Toscana, tra le altre e numerose riforme, fu il primo sovrano al mondo che il 30 novembre 1786 abolì la pena di morte quale strumento di repressione dei reati.
Magari queste scelte del Gruppo di Coordinamento non saranno comodissime e quindi condivise da tutti, ma credo che la bellezza di questi luoghi valga di gran lunga i piccoli rimpianti per le comodità che in altre locazioni avremmo avuto.
Torniamo a celebrare un Congresso Nazionale a Firenze dopo circa 20 anni e 10 Congressi, sperando di ottenere oggi gli stessi successi che qui ottenemmo nel 1986 all’epoca del III Congresso.
Prima di entrare nel vivo della presentazione, è doveroso ricordare colui che fu uno degli artefici di tale successo, assieme al Presidente Jogna, agli altri Consiglieri Nazionali e ai Presidenti dei Collegi Toscani
allora in carica: il Collega Giorgio Mazzoni, scomparso 5 anni fa, del quale io oggi occupo il posto in modo del tutto inadeguato rispetto al suo spessore culturale, umano e di buon senso. Per i Consiglieri del Collegio di Firenze che hanno avuto il piacere di lavorare con lui, e non solo per loro, il pensiero e l’azione di Giorgio
Mazzoni rimangono tutt’ora un punto di riferimento.
Voglio anche ricordare le alte cariche dello Stato che hanno voluto aggiungere al XIII Congresso un prestigioso plusvalore, accettando di far parte del Comitato d’onore:
Marcello Pera, Presidente del Senato;
Pierferdinando Casini, Presidente della Camera dei Deputati;
Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri;
Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Altero Matteoli, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio;
Antonio Martino, Ministro della Difesa;
Mario Baccini, Ministro della Funzione Pubblica;
Giorgio La Malfa Ministro per le Politiche Comunitarie;
Carlo Giovanardi, Ministro per i Rapporti con il Parlamento,
oltre a Vice Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Commissioni Parlamentari del Senato, della Camera dei Deputati e del Parlamento Europeo e Parlamentari del Senato, della Camera dei Deputati e del Parlamento Europeo, il cui elenco lo potete trovare nel programma del XIII Congresso che abbiamo consegnato.
Ancora voglio ringraziare gli illustri Professori e Politici che hanno accettato di dibattere con noi il tema congressuale: “ingegnere tecnico: l’identità della professione nel terzo millennio”
Due anni fa a Porto Cervo tracciammo “Le coordinate del futuro” e lo scorso anno a Bari, abbiamo deciso di procedere, parallelamente a Geometri e Periti Agrari, alla proposta di riunire in una unica casa i Professionisti attualmente iscritti nei tre Albi, proposta che è sfociata nell’estate appena passata, nella presentazione del Disegno di Legge, primo firmatario il Sen. Moro, Vice presidente del Senato, che delega il Governo alla promulgazione di un unico Albo.
A Firenze, oggi, domani e sabato dovremo uscire allo scoperto e chiedere con grande forza che questo sia l’Albo dei Tecnici dell’Ingegneria.
L’On. Zappalà, che sarà con noi sabato, ci spiegherà che questo è quello che succede in gran parte dell’Europa, dove l’Ingegnere è il tecnico intermedio, quale noi siamo e dove l’Ingegnere Civile italiano è l’Architetto.
Quindi ritengo che il titolo di “Ingegnere Tecnico” ci spetti di diritto anche grazie all’emendamento alla Direttiva Europea, che tutti conosciamo, aggiunto con l’intervento del Consiglio Nazionale, dall’On. Zappalà.
Curioso destino ci perseguita: a livello Europeo siamo riusciti a far comprendere la nostra funzione e azione professionale, ma altrettanto non riusciamo a fare nel nostro Paese, dove se non si rivedrà totalmente il testo del DPR 328 nel senso dell’abolizione della Sezione B degli Ordini, la Direttiva Europea non potrà avere attuazione.
Su questo particolare sarà interessante sentire cosa ha da dirci la Sen. Siliquini, che si sta occupando della riforma del DPR 328 e che in un testo dell’articolato preparato dai suoi uffici e circolato alla fine del
mese di agosto, (chissà perché queste cose compaiono in periodi in cui la maggior parte delle persone si dedica alla famiglia o alle ferie), addirittura voleva retrocederci in serie “C”. Sen. Siliquini!, gli “Ingegneri Tecnici”, che sono sicuramente professionisti di serie “A” dal punto di vista etico e professionale, al massimo possono accettare di essere di serie “B” come rango.
Speriamo che trovarsi in questo luogo, all’ombra di due opere del più grande “Tecnico dell’Ingegneria” fiorentino del Rinascimento, la Cupola e l’Ospedale degli Innocenti, sto parlando di Filippo Brunelleschi, aiuti anche Lei a sciogliere i nodi che sono affiorati nel percorso di riforma del DPR 328.
Con Lei, gli Esperti, i Politici, i Presidenti degli Ordini e Collegi che dibatteranno il tema con noi, ci stimoleranno discutere, al confronto leale e ci aiuteranno ad imboccare la strada migliore.
Domani sarà la giornata della Previdenza, interamente gestita dall’EPPI, il nostro Ente di Previdenza, che torna al Congresso dopo l’esperienza del 2003 a Porto Cervo, che con Economisti di grande rilievo e Politici ci farà dibattere sul tema:
“un sistema previdenziale adeguato e sostenibile”
Sabato infine, ritorna a gestire il Congresso il Consiglio Nazionale e discuteremo di novo il tema odierno assieme all’On. Zappalà, fino alle conclusioni del Presidente.
Prima di passare ai ringraziamenti di rito finali, voglio ancora rivolgere il mio saluto a tutte le autorità presenti in sala, che hanno voluto onorare con la loro presenza la giornata inaugurale del nostro XIII
Congresso.
Vorrei infine ringraziare le persone che hanno lavorato con grande impegno per realizzare quello che nel dicembre 2003, durante una riunione del Consiglio del Collegio dei Periti Industriali della Provincia di
Firenze, tenuta nel giorno dello scambio degli auguri natalizi e nella quale decidemmo di avanzare la candidatura all’organizzazione di questo congresso, non esitai a definire da un lato un sogno e dall’atro
una pazzia: ospitare ed organizzare il Congresso Nazionale di Categoria.
Ringrazio dunque:
il CIRT ed i Collegi, oltre Firenze, ad esso aderenti: Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena che si sono battuti perché fosse scelta Firenze quale sede del XIII Congresso Nazionale e che hanno contribuito in modo tangibile alla buona riuscita dell’evento, non solo in termini organizzativi, ma anche in termini concreti ed avrete modo di constatarlo tutti;
il Presidente Nazionale Berardino Cantalini, al quale presto lascerò la parola per la Relazione introduttiva. A lui va anche l’augurio di buon lavoro che gli esprimo, oltre che a titolo personale, permettetemelo, anche a nome di tutti Voi;
il Collega Mariano Magnabosco, con il quale questo progetto ha preso forma;
il Gruppo di Coordinamento del XIII Congresso Nazionale, composto, oltre che da Berardino Cantalini, Michele Merola e Giulio Pellegrini per il CNPI, da Giuseppe Jogna e Florio Bendinelli per l’EPPI, dai Presidenti
del Collegio di Arezzo Libero Giovacchini, del Collegio di Pisa Enzo Magaldi, del Collegio di Siena e del CIRT Paolo Radi, del Collegio di Bari Maria Franca Spagnoletti, del Collegio di Messina Antonio Ruggeri; tutti i Consiglieri Nazionali, il Dirigente ed il personale del Segretariato Generale del CNPI;
i Consiglieri d’Amministrazione, i Consiglieri del CIG, i dirigenti e il personale di segreteria dell’EPPI;
i rappresentanti degli Enti Pubblici e Privati, che ci hanno voluto onorare concedendo il patrocinio al XIII Congresso; i Presidenti di altri Ordini e Collegi Professionali che ci pregiano della loro presenza; tutti i relatori che ci accompagneranno nel nostro percorso in queste tre giornate di intensa discussione; i moderatori, prestigiosissimi, che stimoleranno i relatori ed i presenti per arricchire il dibattito sul tema congressuale;
i mezzi di comunicazione presenti che divulgheranno all’esterno i nostri lavori;
i Consiglieri e il personale di segreteria del Collegio di Firenze che hanno collaborato con dedizione e passione all’organizzazione del Congresso ed hanno avuto la pazienza di ascoltare e seguire in questa avventura chi vi parla;
gli Sponsor tutti, che non cito singolarmente perché temo di dimenticarne qualcuno, che, pur in una fase difficilissima della nostra economia, hanno dimostrato fiducia nelle capacità professionali dei Periti Industriali, fornendo un significativo contributo economico, indispensabile per la buona organizzazione del Congresso;
i Presidenti dei Collegi provinciali e tutti i Colleghi oggi presenti, che testimoniano la volontà e l’impegno a lavorare per la crescita della categoria dei Periti Industriali;
l’APIF, Associazione Periti Industriali di Firenze, che con il suo Presidente Alessandro Valmori, ha sollevato il Collegio da alcuni impegni in questi ultimi mesi di frenetica attività;
la società Augustea, con tutto il suo staff e per tutti la Dottoressa Nadia Colaiuda, che ha curato l’organizzazione tecnica dell’evento in maniera davvero professionale, con capacità e competenza; il Professor Ferrino Fanti, che con la sua capacità è riuscito a sintetizzare nell’immagine congressuale, il momento che la categoria sta vivendo;
la mia famiglia ed i miei colleghi di studio, che hanno sopportato le mie prolungate assenze.
Finiti anche i ringraziamenti, non rimane che proclamare aperti i lavori del XIII Congresso Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, augurando a tutti i partecipanti “buon lavoro”, e perdonatemi
questo piccolo momento di vernacolo campanilistico, un avvertimento: mi raccomando, …….. “non facciamo bischerate”!!!!.
Tanto per capirsi, i Bischeri erano una antica e nobile famiglia fiorentina che nel 1200 cedette il terreno per la costruzione del Duomo, con la promessa che ne avrebbero riscosso il prezzo ad opera terminata. I lavori terminarono solo nel 1870, quando la famiglia si era estinta gia da un pezzo, quindi quel prezzo non lo hanno mai riscosso.
Perciò il senso dell’espressione significa: …….non facciamoci fregare!!!!.
Passo la parola al Presidente Nazionale Berardino Cantalini che aprirà i lavori con la relazione introduttiva.
Grazie a tutti.