Il rilancio dell’industria e dell’economia italiana passa attraverso le scuole tecniche. Dice Prodi: “Voglio essere provocatorio: se facciamo l’esame di chi ci ha spinto allo sviluppo passato vediamo che sono stati i periti e gli ingegneri, mica gli economisti”.
L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi promuove il rilancio delle scuole tecniche alla presentazione dell’indagine Almalaurea su giovani e lavoro e spinge per un rilancio delle scuole tecniche che vedono diplomarsi periti e ingegneri “perché il Paese ne ha bisogno, altrimenti è finito”.
Il rettore dell’Alma Mater di Bologna Ivano Dionigi sprona la politica a occuparsi dell’impiego dei giovani.
Due letture diverse, quelle di Prodi e di Dionigi, ma complementari della situazione occupazionale dei ragazzi italiani .
Per Romano Prodi il rilancio dell’industria e dell’economia italiana passa attraverso le scuole tecniche. “Voglio essere provocatorio: se facciamo l’esame di chi ci ha spinto allo sviluppo passato vediamo che sono stati i periti e gli ingegneri, mica gli economisti”, commenta l’ex numero uno della Commissione europea, che è a favore di una campagna mediatica per promuovere la scelta del percorso tecnico da parte degli studenti italiani. “Le tecnologie medie come la meccanica, in cui siamo ancora bravi nel mondo, hanno bisogno di questi uomini. Stiamo commettendo l’errore tragico di considerare la scuola tecnica una cosa di secondo piano, dove si mandano i ragazzi che non sono stati bravissimi”.
Invece, secondo Prodi, “bisogna dare un messaggio opposto: sono quelli che salveranno il paese nel futuro. E se necessario bisogna finanziarli, aiutarli anche economicamente. Bisogna dire a tutti i media, radio e televisioni: attenzione che senza queste persone il paese è finito“.