ANALISI CRITICA DELLA RELAZIONE DEL CTU

Il CTU effettua il seguente accostamento statico dei veicoli, mediante l’utilizzo di sagome in scala DXF:

 

 

giungendo poi alla seguente conclusione:

“Da tale comparazione emerge che compenetrazione presente sulle foto agli atti (sul cofano posteriore lato dx a metà altezza) non è compatibile né con la morfologia della sagoma della parte anteriore del veicolo convenuto e né con la valutazione altimetrica. Difatti il punto di primo impatto dovrebbe essere il paraurti posteriore attoreo il quale però non riporta alcuna deformazione/compenetrazione da urto.”

Premesso che la sagoma utilizzata per la comparazione non è quella corrispondente al veicolo attoreo ma inerente ad un modello precedente, mi chiedo come possa il CTU affermare che il paraurti posteriore attoreo non presenta deformazioni/compenetrazioni, quando risulta piuttosto evidente la marcata rottura su di esso presente.

 

 

Questa breve ed errata analisi fatta dal CTU lo porta pertanto a delle conclusioni non condivisibili.

A tal proposito ritengo opportuno effettuare una nuova analisi di coerenza e compatibilità dei danni.

 

COERENZA E COMPATIBILITA’ DEI DANNI -COMPENETRAZIONE DEI VEICOLI ALL’URTO

In atti sono presenti delle foto che raffigurano i veicoli nelle rispettive posizioni di quiete e con i danni da essi riportati conseguentemente al sinistro di causa.

VEICOLO ATTOREO

Il veicolo Opel presenta danni da urto coassiale, di natura postero antero, con forza di applicazione parallela all’asse longitudinale del veicolo, applicati al complessivo posteriore, in particolare si ha:

  • – Rottura ed abrasioni applicate al paraurti posteriore (evidenziate con un cerchio di colore rosso);
  • – Distaccamento modanatura portello posteriore (evidenziata con un cerchio di colore giallo);
  • – Introflessione del portello posteriore (evidenziata con un rettangolo di colore verde);
  • – Rottura del fanale posteriore destro (evidenziata con un quadrato di colore blu).

 

 

VEICOLO CONVENUTO

Il veicolo Iveco presenta danni da urto coassiale, di natura antero postero, con forza di applicazione parallela all’asse longitudinale del veicolo, applicati al complessivo anteriore, in particolare si ha:

  • – Abrasioni, scalfitture (evidenziate con un cerchio di colore verde) e distaccamento dalle sedi di alloggiamento (evidenziato con un cerchio di colore giallo) del paraurti anteriore;
  • – Rottura della griglia anteriore (evidenziata con un cerchio di colore rosso).

 

 

I danni riportati dal veicolo attoreo risultano coerenti con la dinamica denunciata.

Per esprimersi in termini di compatibilità si procede con l’accostamento in scala delle sagome DXF dei veicoli coinvolti:

 

      

In figura  le aree campite a griglia di colore rosso rappresentano le deformazioni presenti sui veicoli, mentre le linee blu in orizzontale rappresentano il prolungamento della zona deformata presente sul veicolo attoreo sulla sagoma DXF del veicolo convenuto.

Data la sovrapposizione di tali figure geometriche, è possibile asserire che i danni sono compatibili altimetricamente.

Per l’analisi di compatibilità morfologica si procede con l’accostare le sagome dei veicoli all’urto con vista dall’alto:

 

 

Come si può notare il complessivo anteriore del veicolo convenuto si estende per tutta la larghezza del veicolo attoreo e tenuto conto dei danni sopra analizzati e riportati dai veicoli, è possibile asserire che vi è anche compatibilità morfologica dei danni.

Per l’analisi energetica bisogna soffermarsi su quella che è la natura strutturale dei componenti venuti a contatto e dell’evoluzione dell’evento crash.

Nell’istante di primo impatto gli unici particolari che entrano in contatto sono i due paraurti dei veicoli coinvolti, successivamente si ha la fase di compenetrazione degli stessi con conseguente contatto della griglia anteriore del veicolo convenuto con il portello e fanale posteriore del veicolo attoreo.

 

 

Tale fenomeno è dovuto alla natura strutturale dei lamierati, infatti i paraurti essendo di natura prevalentemente elastica tendono a introflettersi durante la fase di compenetrazione per poi ritornare nella posizione iniziale nella fase di restituzione. Cosa che non accade per il portello posteriore del veicolo attoreo, sul quale applicando una forza d’urto, si ha una deformazione del lamierato che si estende, nella maggior parte dei casi, oltre il punto di applicazione, questo perché non si ha elasticità del materiale e pertanto tutta l’energia che riceve si converte in deformazione, nel caso specifico in una marcata introflessione.

 

ANALISI CRASH TEST A BASSA VELOCITA’: COMPORTAMENTO DEI LAMIERATI

Per meglio comprendere quanto sopra descritto, si riportano i seguenti fotogrammi del crash test tratto dalla letteratura scientifica del settore e dal quale è possibile osservare la fase di restituzione elastica del paraurti dopo aver subito la massima compenetrazione. Tale fase è stata del tutto trascurata dal CTU che si limitava ad analizzare la fase di primo contatto dei veicoli affermando poi che il paraurti non ha subito nessun tipo di danno.

 

 

Come si può notare da questa sequenza di immagini i paraurti dei veicoli dopo la compenetrazione ritornano nella normale geometria iniziale, questo perché si ha solo rottura delle fibre interne che lo costituiscono il che non comporta una visibile deformazione.

 

OMISSIONI NELLA RELAZIONE DEL CTU

Da tutto quanto detto ritengo che il CTU abbia redatto una relazione non conforme alla realtà dei fatti. Per questo motivo si ritiene opportuno richiedere che il Giudice voglia disporre la rinnovazione della consulenza perché il CTU ha omesso nella propria perizia di eseguire tutte le indagini necessarie ovvero non ha provveduto ad esaminare la documentazione rilevante oppure non ha tenuto in considerazione elementi di fatto (vedasi compenetrazione dei veicoli), decisivi ai fini della completezza e correttezza della risposta ai quesiti che gli sono stati posti.

Queste eccezioni che pur erano state proposte in sede di redazione di note tecniche di parte, non sono state tenute in nessuna considerazione ovvero il CTU non ha né dimostrato che esse fossero infondate e né dimostrato che fosse invece fondato il suo assunto.

 

CONCLUSIONI

I risultati della perizia del CTU risultano insufficienti perché non ha riconosciuto alcune contestazioni che pure gli erano state mosse e/o perché nel farlo non ha considerato tutti gli aspetti che potevano incidere sulla valutazione oppure l’ha fatto in modo errato.

Ciò ritenuto e considerato il sottoscritto nel dichiarare l’adempimento del mandato conferitogli ottemperato secondo obiettività di scienza e coscienza, ringrazia per la fiducia accordatagli.

 

                                                                                                                                  IL TECNICO INCARICATO

                                                                                                                               Per. Ind. Gaetano ESPOSITO

 

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