Gentile signor Presidente del Consiglio, innanzi tutto le porgiamo i nostri migliori auguri per il suo importante e delicato incarico. Anche noi poniamo su di lei tutta la nostra fiducia e le nostre speranze.
Sappiamo benissimo che i problemi del Paese da risolvere sono, nella sua agenda, numerosi.
Come ASAPS ci permettiamo di aggiungerne uno, neanche il più difficile da migliorare.
Signor Presidente, i recenti dati distribuiti dallISTAT sugli incidenti stradali del 2010, hanno evidenziato che non abbiamo raggiunto lauspicata diminuzione del 50% delle vittime della strada nel decennio 2001 -2010. Ci siamo fermati a -42,4%. Sul podio sono saliti Francia, Spagna e Lussemburgo, che hanno raggiunto e superato lobiettivo -50%. Noi ci siamo fermati al 15° posto.
Ma i dati del 2010 ci hanno dato un altro preoccupante e mortificante indicatore. LItalia con 4.090 vittime è salita al primo posto assoluto in questa triste graduatoria europea, seguita dalla Francia con 3.992 e dalla Polonia con 3.907.
Per dirla anche con i termini utilizzati dal suo mondo, quello delleconomia, lo spread con la Germania per questo aspetto è di 439 vite, visto che il paese della Merkel si è fermato a quota 3.651 vittime fatali.
Nessuno pensi al fatto che in Germania, in alcuni tratti autostradali, non ci sono i limiti di velocità.
In realtà la differenza fra noi e la Germania va ricercata tutta nel maggior numero di incidenti e vittime che si contano nelle strade urbane. Infatti nelle città italiane si contano mediamente circa 7 morti ogni 100.000 abitanti e a Berlino 1,8. E qui la differenza oltre che nei tassi di mortalità delle strade statali e extraurbane.
Chiediamo quindi la giusta attenzione signor Presidente su questo triste primato che, nonostante gli innegabili miglioramenti degli ultimi anni, ci costa ancora oggi 11 morti e 829 feriti al giorno, in 579 incidenti.
Servono controlli sulle strade con agenti fisicamente presenti e non solo con il prevalente utilizzo dellelettronica, che poi si declina spesso più sul versante della cassa che della reale prevenzione.
Deve proseguire il contrasto allalcol e alla droga per i conducenti che ne abusano. Servono pene severe e soprattutto certe per chi uccide in stato di ebbrezza o sotto linfluenza di droghe.
Va attivata una speciale politica per realizzare un più forte cordone di sicurezza per i veicoli a due ruote che detengono il primato del rischio stradale con quasi 1.200 morti anche nel 2010, così come vanno messi in sicurezza i fattori di rischio per i pedoni (614 morti nel 2010, il 60% dei quali fra gli ultrasessantacinquenni).
E indispensabile per questo anche una serie di interventi migliorativi sulle strutture stradali, asfalti, segnaletica, illuminazione, guard rail che porterebbero un contributo essenziale per il miglioramento del quadro complessivo della sinistrosità nel nostro Paese.
Auguri di buon lavoro signor Presidente. Abbiamo tutti bisogno del suo successo.
Giordano Biserni
Presidente Asaps
Giovedì, 17 Novembre 2011
articolo tratto dal sito ASAPS