Noi usiamo, nell'ambito della Ricostruzione degli incidenti stradali, la fotogrammetria per due motivi in particolare.
A) Eseguiamo (con una tecnica di cui parleremo nel corso di formazione) il rilievo fotografico dei veicoli venuti in collisione (ancora con deformazioni in atto)
B) Eseguiamo il rilievo fotografico del luogo del sinistro.
Con le foto (punto A) in 2d dei veicoli deformati:
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otteniamo le sagome deformate, in 3d, dei veicoli:
a seguito di questa operazione possiamo:
- misurare la larghezza e la profondità delle deformazioni ed utilizzarli per determinare la energia di deformazione (ad esempio con il metodo Campbell)
- Accostare i due veicoli deformati riproducendo la più verosimile posizione all'impatto nell'istante di massima compenetrazione
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e da questo desumere tutti i parametri che ci servono ivi compresi gli angoli di arrivo all'urto:
Con le foto (punto B) del luogo otteniamo due possibilità principali
Una volta che, a partire dallo schizzo di campagna, abbiamo ottenuto la rappresentazione grafica in scala del luogo possiamo sovrapporre ad essa la nuvola di punti ottenuta con la fotogrammetria e la esatta conformazione del luogo dell'evento compreso eventuali dislivelli altimetrici (pendenze).
I rettangoli blu rappresentano le successive posizioni di scatto dall'operatore sul luogo.
A sinistra, un esempio di foto scattata ea destra la nuvola di punti densa che rappresenta la medesima posizione.
Questa rappresentazione ci consente, in caso di presenza lungo i bordi della strada di palazzi, case e muri, di verificare la avvistabilità reciproca dei veicoli che poi sono venuti in collisione.
Ecco un altro esempio di restituzione fotogrammetrica:
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Guarda il trailer del corso: https://youtu.be/g7EVoV9RPVE