Ho sentito la esigenza di scrivere queste note perché all’inizio della mia attività mi sono sentito davvero impotente dal momento che tutte le iniziative di formazione e/o aggiornamento alle quali riuscivo ad accedere partivano tutte dal presupposto chie i partecipanti avessero già le conoscenze basilari.
Questo articolo è stato pensato e scritto come elemento di formazione per chi vuole cominciare questo lavoro ma anche come strumento di confronto con chi già lo svolge.
Analista Ricostruttore di Incidenti Stradali è colui che è in grado di eseguire “la analisi” di un incidente stradale e poi la sua “ricostruzione”.
L’incidente stradale è un “fatto complesso” che per poter essere compreso deve essere “scomposto” nelle sue fasi più elementari.
Quando per la prima volta fui incaricato da un Giudice di eseguire la ricostruzione di un incidente stradale me ne tornai allo studio con un voluminoso “malloppo di carte” e quando fui, da solo, davanti alla mia scrivania, superato il primo momento di sconforto, mi armai di pazienza e, ad una ad una, cominciai a leggere tutte le carte che mi erano state consegnate.
– Vi era il verbale di conferimento incarico che riportava i quesiti formulati dal Giudice;
– Vi era il fascicolo di causa dell’avvocato dell’attore;
– Vi era il fascicolo di causa dell’avvocato della convenuta compagnia di assicurazioni;
– Vi era il fascicolo di causa dal quale avevo provveduto a estrarre le prove testimoniali.
Cominciai, in questo ordine, a leggere tutte “le carte” e, mano a mano che procedevo, dinanzi a me si presentava chiaro il fatto che
– vi era una parte, l’attore, che raccontava di aver subito un danno al proprio veicolo e descriveva il luogo e la dinamica secondo la quale i fatti si erano svolti, corredava poi le sue richieste con una serie di foto che ritraevano i danni che il suo veicolo aveva subito;
– vi era poi la parte convenuta che analizzando le richieste avanzate descriveva i motivi per i quali, a proprio vedere, la domanda di risarcimento doveva essere rigettata o solo parzialmente accolta e provvedeva conseguentemente a dare una propria lettura ed interpretazione dei fatti che l’attore aveva descritti;
– vi erano poi le prove testimoniali, estratte dai verbali di causa, nelle quali uno o più persone testimoniavano di aver assistito ai fatti e li descrivevano per come loro li avevano visti.
Durante la lettura, per fissare le idee, prendevo appunti e tracciavo, a mano libera, uno schizzetto con il quale descrivevo la conformazione del luogo ove i fatti si raccontava che erano accaduti e la posizione che, secondo la descrizione fornita, i veicoli avevano avuto nel momento in cui erano venuti in collisione e poi la posizione che essi avevano assunto nel momento di quiete finale.
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Mi resi conto che, a partire dall’analisi di quei fatti, dalla lettura dei danni così come erano fotograficamente rappresentati, dalla ricostruzione della dinamica, avrei dovuto fornire al Giudice le risposte ai quesiti che mi aveva formulato.
Dopo quella volta, per mia fortuna, ricevetti altri incarichi e fu facile per me rilevare che, le operazioni che ogni volta compievo, erano fondamentalmente, sempre le stesse.
A volte però mi capitava, per distrazione o per fretta, di tralasciarne qualcuna e questo mi portava a risultati che io stesso potevo poi valutare non coerenti con la situazione generale ed allora mi toccava tornare indietro e ripercorrere tutti i passi necessari, e così decisi, per evitare questo tipo di inconvenienti, di stilare una lista delle operazioni che avrei dovuto compiere ogni volta che avessi ricevuto un incarico.
Quella lista, nel corso degli anni, è cresciuta ed è andata via via facendosi sempre più dettagliata fino ad arrivare alla sua versione odierna.
Sono certo che questa può essere integrata e corretta e ben volentieri accetto suggerimenti e critiche.
Sono anche sicuro che, collaborando tutti insieme, potremo strutturare un comune metodo di indagine del quale tutti potremo giovarci e, soprattutto, potremo suggerire a chi comincia un metodo che li aiuti a superare le difficoltà.
Ho numerato le fasi di dieci in dieci di modo da lasciare spazio a possibili suggerimento ed integrazioni.
Fase 10 Eseguire la restituzione grafica dello schizzo di campagna oppure, ove non sia intervenuta autorità di Polizia Giudiziaria, desumendola dagli atti di causa, realizzare graficamente la scena del sinistro.
Fase 20 Individuare tutti i veicoli che intervengono significativamente nel sinistro avendo cura di rilevare tutti i dai tecnici necessari.
Fase 30 Riportare sulla scena del sinistro le sagome dei veicoli (naturalmente in scala).
Fase 40 Su una copia del grafico eseguito riportare la dinamica così come è descritta dalla autorità di P.G. se intervenuta o come descritta negli atti di causa. se del caso i luoghi possono essere individuati su Google Maps o su Google Earth
Fase 50 Su un’altra copia del grafico disegnare le dinamiche così come descritte nelle prove testimoniali rese (sarà bene realizzare una copia per ciascuna delle testimonianze esaminate).In questa rappresentazione stare attenti a ben individuare sempre la posizione dalla quale il teste sostiene di aver visto i fatti.
Fase 60 Riprodurre sulle sagome dei veicoli le deformazioni così come sono rilevabili dalle foto in atti o così come sono descritte.
Fase 70 Dare conto della situazione delle cinture sicurezza sull’auto.
Fase 80 Dare conto della situazione degli airbag.
Fase 90 Dare conto della eventuale marcia innestata.
Fase 100 Dare conto delle velocità che si rilevano dal contachilometri se questo raffigura un valore significativo.
Fase 110 Nelle CTU inerenti procedimenti civili dare conto, sinteticamente, dei motivi, significativi) di opposizione da parte dei convenuti (Comparsa di costituzione e risposta) ed eseguire attenta analisi degli eventuali documenti esibiti (perizia del fiduciario, SIC se corredata da documentazione che raffigura o descriva i danni precedenti, ecc.).
Naturalmente questa è una lista generica che potrà essere adeguata al caso che si sta esaminando.