Il mio primo incontro con la ricostruzione degli incidenti stradali

Il mio primo incontro con la ricostruzione degli incidenti stradaliIl 25, 26 e 27 novembre del 2005 seguii un corso organizzato dal Collegio dei Periti Industriali di Napoli avente tema: “Corso di perfezionamento per Periti Industriali “ricostruttori di sinistri stradali

La frequenza al corso costava 150 euro e si sviluppava su tre giornate di studio le prime due (venerdì e sabato) dalle 9 alle 18 e l’ultima (domenica) dalle 9 alle 14.

 

Fu quello il momento in cui incontrai, tramite il relatore Ing. Giuseppe Monfreda, il programma PC-Crash e nacque, con questo SW di simulazione, un rapporto di amore-odio.

Ma quella fu anche l’occasione  per misurare quanto poco ricordassi delle leggi della Fisica che avevo studiato nei primi due anni di frequenza dell’ ITIS E. Fermi.

Avevo conseguito il diploma nel 1967 e quindi i miei studi della Fisica risalivano agli anni 61/62 e 62/63.

Troppo lontani e troppo flebili i ricordi per poter adeguatamente effettuare la ricostruzione di un incidente stradale. Ma oltre che con la Fisica va detto che i conti vanno fatti anche con la proprie basi di conoscenze matematiche.

Io non amo parlare di me, non amo sentirmi al centro della attenzione ma se ho deciso di scrivere queste note è solo perchè altri che avvertono il disagio di doversi confrontare con nozioni di cui hanno solo vaghi ricordi si rendano conto che, con un poco di buona volontà, tutto si può risolvere e molte lacune si possono colmare.

Finiti i tre giorni di corso durante i quali avevo appuntato tutti i riferimenti che avrebbero potuto essermi utili per le ricerche successive, per prima cosa presi contatto con la Perauto srl di Brindisi che è, ed era, il distributore unico per l’Italia del programma.

Il primo approccio fu del tutto scoraggiante. Sembravano i padroni del mondo e sembrava che a loro di vendere il programma gliene importasse poco o niente. Questo loro atteggiamento mi indispettì e mi indusse a cercare strade alternative. Niente da fare. Se anche, appurai, avessi deciso di andare a comprare direttamente in Austria il programma la consegna sarebbe comunque avvenuta loro tramite. Quello che più di tutto mi infastidiva era il fatto che se volevi conoscere il programma dovevi seguire, presso di loro, un corso “a pagamento” durante il quale ti venivano illustrate le funzioni del programma e le nozioni iniziali per il suo utilizzo. Ancora oggi, ho potuto notare anche per altri software, la metodologia di vendita continua ad essere la stessa. Tu paghi, loro ti mostrano il programma, e poi se decidi di comprarlo ti scontano dal costo l’importo che hai già pagato.

Intanto mentre continuavo a fare le mie ricerche su INTERNET e continuavo a cercare invano qualcuno che, a Napoli e dintorni, avesse già il programma il tempo passava senza che niente di nuovo accadesse. Insomma non volevo dare i miei soldi a Marasco, il patron della Perauto, ma continuavo a desiderare ardentemente di entrare in quel mondo.

Mi interessava più che il programma in se stesso il fatto di essermi convinto che con l’acquisto di quel prodotto il mio cammino verso la formazione delle competenze per fare il “ricostruttore di incidenti stradali”  sarebbe stato agevolato.

Non mi sono mai illuso che il semplice possesso del programma avrebbe colmato le mie lacune ma ero, e sono, fortemente convinto che il dover utilizzare un prodotto cosi complesso, per il quale hai anche fatto un investimento economico di tutto rispetto, costituisce un forte stimolo ad impegnarsi, a studiare e a formarsi.

A mano a mano che l’utilizzo del PC-Crash ti impone di impostare certi parametri ti rendi conto di quanto siano necessarie e indispensabili le conoscenze della Fisica e della Matematica. Hai speso i soldi per il programma. ti si impegnato con te stesso in una sfida che non vuoi e non puoi perdere ed allora, se hai voluto la bicicletta poi devi pedalare ovvero se hai voluto il programma devi imparare ad usarlo e se questo comporta la necessità di rafforzare e rinfrescare le tue conoscenze di fisica e di matematica ti metti di buona lena e te le studi.

Naturalmente nessun programma sopperisce alle tue lacune e non mi sognerei mai di pensare, o affermare, che senza l’uso di un software non sarebbe possibile effettuare la ricostruzione di un incidente stradale. Anzi è sicuramente possibile e tuttavia, per la rapidità con cui puoi fare e rifare mille tentativi il possesso e il saper usare un programma costituisce un valido aiuto a fare meglio il lavoro di ricostruttore.

Fatte queste doverose preliminari considerazioni torniamo ora alla mia avventura Gaetano / Pc-Crash.

Feci tanti tentativi di ricerca a vuoto su Internet fino a quando mi capitò di imbattermi un annuncio che così recitava:

Nov 2007:Dr. Steffan Datentechnik GesmbH (DSD) – corso: “Accident Simulation using PC-Crash Software – 8° Seminario Nazionale PC-Crash”.

Questo annuncio mi rese felice sia perchè avevo trovato qualcuno, che io pensavo, che non fosse Marasco che presentava il PC-Crash e poi perchè il fatto che il seminario fosse alla sua ottava edizione dava garanzie di continuità. Insomma non appariva come il tentativo episodico di qualcuno di venderti un programma che poi, negli anni a venire, avrebbe potuto non essere più assistito.

Scoprii che il corso era organizzato dallo Studio Tecnico Rivano del Dr. Virginio Rivano, gli telefonai e appresi che si svolgeva in due sessioni parallele, una dedicata ai principianti ed una seconda riservata a chi già conosceva il programma.

Rivano, raggiunto telefonicamente,  mi disse che i posti nell’aula dei “principianti” erano esauriti ma che vi era ancora qualche posto disponibile nell’aula del corso avanzato. Cercai di capire che possibilità avessi di riuscire a seguire il corso avanzato e Rivano mi disse che anche in quella sezione la prima parte della lezione era destinata a illustrare le operazioni basi e che quindi, se fossi sufficientemente sveglio con il PC e avessi un minimo di conoscenze di matematica e fisica avrei potuto, volendo, azzardare la partecipazione. Diversamente avrei dovuto aspettare l’anno successivo e prenotandomi per tempo avrei potuto accedere al corso base.

Aspettare un altro anno mi sembrò molto lungo e decisi allora di tentare l’avventura iscrivendomi al corso avanzato.

Il corso si teneva il venerdì 30/11/2007 dalle ore 9,00 alle 18,00 e il sabato 1/12/2007 dalle 9,00 alle 13,00. Dopo aver spedito il modulo per la iscrizione ed aver eseguito un bonifico di 350,00 euro quale quota di iscrizione al corso mi resi conto che avrei dovuto prenotare una camera in albergo ed anche i posti in treno sia per la andata del giovedì pomeriggio 29/11 che per il ritorno il giorno 1/12.

Due notti in albergo mi costarono 260,00 euro e il biglietto ferroviario A/R mi costò 106,00 euro. a queste spese dovetti poi aggiungere il costo del corso che era di 420,00 euro.

Non sto qui a fare il conto della lavandaia per lamentarmi ma ho voluto fare cenno ai costi, oltre quelli di iscrizione al corso, che uno che vive al sud deve affrontare perchè l’unico corso si tiene a Firenze. Mi posi subito il problema di come sarebbe stato bello se invece i corsi si sarebbero potuti tenere a Napoli, ma di questo parleremo dopo.

Arrivò il fatidico giorno e partii per Firenze poi in taxi dalla stazione all’albergo e poi sistemazione in camera.

La sera andai a letto presto volendo esser fresco e riposato per il mattino seguente. Sveglia alle 6,30, colazione e poi dopo aver sistemato le carte nella mia borsa ed aver messo a punto le ultime cose sul mio nuovissimo fiammante PC portatile acquistato apposta per la occasione (altra spesa) decisi di scendere ed avviarmi verso l’aula.

Al desk di accoglienza effettuai la registrazione, mi fu consegnato il badge da tenere sempre in bella vista, mi fu consegnato un dischetto contenente la versione 8.01 del PC-Crash e la fatidica chiavetta che lo abilitava, mi fu anche consegnato un opuscolo che conteneva le sei esercitazioni che si sarebbero svolte nel corso della due giorni.

Di li a poco conobbi il Dr. Virginio Rivano che mi accolse e cominciò a presentarmi a qualcuno degli altri partecipanti. Quasi tutti si conoscevano tra di loro ed io ero, mi pare di ricordare, l’unico campano che partecipava al corso ed uno dei pochi meridionali.

Entrai in aula e mi scelsi un posto, disposi sul tavolo la mia apparecchiatura e mi predisposi a iniziare la prima giornata del mio incontro del PC-Crash. Arrivo da li a poco il Dr. Hermann Steffan che conduceva il corso avanzato mentre il Dr. Andreas Moser teneva il corso base. Entrambi sono di nazionalità austriaca e parlano tedesco ma il corso è tenuto in inglese che, nella mia aula, veniva tradotto simultaneamente in italiano da Rivano. Prima che la lezione iniziasse si sedette al mio fianco un signore che mi si presentò come Dr. Roberto Breda di Bergamo.

Dopo il saluto di benvenuto di Rivano che presentò Marasco (quello della Perauto di Brindisi) come dealer italiano del sw la parla fu presa dal Dr. Steffann che ci avvertì che il lavoro sarebbe stato duro e che ci pregava di prestare la massima attenzione.

Le prime slide proiettate ci informarono delle novità che la versione 8.01 presentava rispetto a quella precedente e poi si tuffò immediatamente nella esposizione del primo caso che avremmo affrontato.

Non sto qui a farla lunga e a descrivervi il caso di studio, non è questo ciò che voglio comunicarvi. Quello che voglio dire è che, dopo qualche primo momento di smarrimento, cominciai ad avviare il programma e a seguire le prime operazioni. all’inizio Steffan andava abbastanza lentamente e seguirlo non era poi così difficoltoso. Però, a mano a mano che procedeva le operazioni che egli compiva sul PC erano sempre più rapide e la attenzione era sempre più rivolta ad illustrare il caso che non a continuare a descriverci come avremmo noi dovuto cercare e caricare i veicoli nei data base, come avremmo dovuto settare le varie funzioni del sw per ottenere le simulazioni che dovevamo eseguire.

A mano a mano che Steffan proseguiva nella sua esposizione arrancavo sempre di più a seguirlo, egli diventava sempre più veloce nella esposizione ed io sempre più lento a cercare e trovare i tasti che dovevo pigiare. La gola si faceva secca, le gote si arrossivano, gli occhi si annebbiavano e la mente diventava sempre più confusa dalle parole pronunciate in inglese da Steffan e poi tradotte in Italiano da Rivano. La prima ora mi vide già allampanato e sudato e impacciato nel tentativo di eseguire quello che gli alti facevano sui propri rispettivi PC. il mio computer mi sembrava ostile, quello degli altri mostrava immagini nitide ed il mio invece si incantava e non mi faceva andare ne avanti  e ne indietro. Spegnevo e riaccendevo  il PC, rilanciavo daccapo il programma  e tentavo di ripetere tutte le operazioni, guardando disperato le operazioni che il mio compagno di banco faceva ottenendo risultati che a me parevano stupefacenti. Lui smanettava ed io lo guardavo inebetito con stupore ed un pizzico di rabbia mista ad invidia. Il suo PC funzionava ed il mio no o, come cominciai a capire, lui lo usava bene ed io non ne ero capace?

Allo scoccare della seconda ora di lezione le braccia mi caddero lungo i fianchi e restai a guardare inebetito il mio PC che oramai ero assolutamente incapace di governare. Avevo capito che dovevo arrendermi e già nella mia mente si disegnava il risultato di quella due giorni: un fallimento.

Non volevo confessarlo neanche a me stesso ma avevo fatto una grossa, stupida e avventata mossa che probabilmente mi avrebbe a portato dire addio al mio sogno di diventare un ricostruttore di incidenti stradali.

Mentre mi compiangevo Rivano annunciò che avremmo interrotto per un quarto d’ora per una pausa caffè. saremmo tornati a breve in aula a riprendere i lavori.

Feci per alzarmi ma una mano mi afferrò il braccio e mi trattenne. Breda, il mio compagno di banco, mi sorrideva e mi invitava a restare seduto.

Rassicurante mi disse, ho visto che ti sei arreso, non ti preoccupare è successo ad ognuno di noi. Ora ascolta, lascia stare il caffè, utilizziamo questo quarto d’ora per farci una breve chiacchierata.

E senza che avessi tempo di replicare prese un blocco notes e cominciò a delineare un diagramma di flusso delle operazioni più elementari che dovevo eseguire per seguire le esercitazioni che di li a poco avremmo ripreso a fare.

A mano a mano che scriveva su quel foglio, sempre con tono rassicurante, mi descriveva, con chiarezza, le operazioni da fare, i tasti da cliccare, le funzioni che con quel tasto attivavo e lo scopo per il quale le attivavo.

Ho ancora nelle orecchie la sua voce e negli occhi il suo sorriso e la sua voglia di aiutarmi a non sprecare quell’investimento che coraggiosamente stavo facendo su me stesso.

Mi spiegava: 1) disegno e la sua mano tracciava tre frecce da cui si dipartivano le scritte: in BMP (scala BMP) JPEG – BMP e poi una seconda freccia verso DXF (scala)  poi ……..

2) veicoli 3) Posizione d’urto Post urto: urto posizioni statiche 4) Dinamica – sequenze – decelerazione – post urto – velocità presumibile … ecc. …. ecc.

I fogli si riempivano, la mia mente si schiariva, il mio PC mi ridiventava amico, Breda mi sorrideva ed io felice lo guardavo trasognato, avevo paura che fosse un sogno e che si dileguasse. Gli altri rientrarono ebbi appena il tempo di sussurrargli grazie e lui mi rispose e di che? aiutare gli altri è la cosa più bella che un uomo possa desiderare di fare.

Steffan riprese  a spiegare in inglese, Rivano ricominciò a tradurre in italiano ed il mio computer cominciò a capire le mie impostazioni e a seguire quello che io gli imponevo di fare per seguire le operazioni che Steffan compiva e che Rivano dettagliava in italiano. Mi avessero dato in quel momento una scheda per esprimere un desiderio non ho dubbi, avrei scritto: Breda santo subito.

Venne l’ora dell’intervallo del pranzo. Breda mi domandò se avessi ancora bisogno di qualche cosa, gli dissi che per il momento le impostazioni che mi aveva fornito mi stavano consentendo di lavorare ed insieme ci avviammo verso la sala da pranzo parlando come due vecchi amici che si conoscono da sempre.

Dopo pranzo, verso le ore 15,00, firmai il contratto di acquisto del programma e firmai un assegno (50% di acconto) di 2.100 euro.

Così cominciò la mia avventura nel mondo della “ricostruzione degli incidenti stradali“.

Dopo quel corso ne ho seguito molti altri, sia tutte le edizioni successive di PC-Crash fino alla tredicesima che si è celebrata nel 2012 e sia corsi (di teoria e pratica) tenuti dal prof. Dario Vangi alla Università di Firenze e anche corsi relativi ad un altro SW: il Pro-Impact tenuti dall’Ing. Filippo Begani.

Se non fossi andato a Firenze non avrei conosciuto Breda ma avrei speso anche molti meno soldi, per trasferte e alberghi, se i corsi si fossero tenuti qui da noi a Napoli invece che a Firenze.

Questa idea fissa mi ha sempre fatto compagnia e memore della frase di Breda. “ ebbi appena il tempo di sussurrargli grazie e lui mi rispose e di che? aiutare gli altri è la cosa più bella che un uomo possa desiderare di fare” ho perseguito con tenacia l’obiettivo che per ogni corso che si tenga, invece di spostare 30 meridionali a Firenze, è meglio  spostare un fiorentino dove stanno i trenta meridionali che lo aspettano. E poi piano piano chi sa che anche qualcuno delle Università di Napoli non si decida a impegnare parte delle sue risorse umane e culturali per affrontare questa branchia che si rivela sempre più delicata ed importante.

Tutto questo è possibile se tutti insieme ci impegniamo a formarci ed aggiornarci ricordando che nessuna professione può essere dignitosamente svolta senza possedere “scienza e coscienza”.

Infine voglio solo ricordare a tutti che per ognuno di noi ci può essere un Roberto Breda che si privò del caffè per soccorrere me che ero in difficoltà. Chi sa se un giorno riuscirò a farglielo recuperare quel caffè, io non dimentico mai i miei debiti di riconoscenza.