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Immagino che queste note faranno storcere il naso a parecchi tra coloro che già operano nel settore della ricostruzione degli incidenti stradali perché probabilmente le troveranno banali.
Tuttavia a loro chiedo di guardarle come un oggetto che, se vogliono, possono contribuire a integrare e migliorare.
Ho sentito la esigenza di scrivere queste note perché all'inizio della mia attività mi sono sentito davvero impotente dal momento che tutte le attività di formazione e/o aggiornamento alle quali riuscivo ad accedere partivano tutte dal presupposto che chi fosse presente a quei corsi avesse già le conoscenze basilari.
E a forza di dare per scontato che le cose basilari sono a tutti già note nessuno ne parla. Io ho voluto parlarne mettendo in conto che il peggio che mi potrà capitare sarà che chi mi legge penserà che ho perso inutilmente tempo ma io voglio dire, con chiarezza e con forza, che se sarò stato utile anche ad una sola persona sarò felice di esserlo stato. Questo articolo è stato pensato e scritto come rivolto a giovani Periti Industriali alla cui categoria mi onoro e sono fiero di appartenere.
Analista Ricostruttore di Incidenti Stradali
è colui che è in grado di eseguire “la analisi” di un incidente stradale e poi la sua “ricostruzione”.
L’incidente stradale come molti altri “fatti” della vita quotidiana è un “fatto complesso” che per poter essere agevolmente compreso ha bisogno di essere “scomposto” nelle sue fasi più elementari.
Quando per la prima volta fui incaricato da un Giudice di eseguire la ricostruzione di un incidente stradale ricordo che me ne tornai allo studio con un voluminoso “malloppo di carte” e quando fui, da solo, davanti alla mia scrivania, superato il primo momento di sconforto, mi armai di pazienza e, ad una ad una, cominciai a leggere tutte le carte che mi erano state consegnate.
– Vi era il verbale di conferimento incarico che riportava i quesiti formulati dal Giudice; – Vi era il fascicolo di causa dell’avvocato dell’attore; – Vi era il fascicolo di causa dell’avvocato della convenuta compagnia di assicurazioni; – Vi era il fascicolo di causa dal quale avevo provveduto a fotocopiare le prove testimoniali. Cominciai, in questo ordine, a leggere tutte “le carte” e, mano a mano che procedevo, dinanzi a me si presentava chiaro il fatto che
– vi era una parte, l’attore, che raccontava di aver subito un danno al proprio veicolo e descriveva il luogo e la dinamica secondo la quale i fatti si erano svolti, corredava poi le sue richieste con una serie di foto che ritraevano i danni che il suo veicolo aveva subito;
– vi era poi la parte convenuta che analizzando le richieste avanzate descriveva i motivi per i quali, a proprio vedere, la domanda di risarcimento doveva essere rigettata o solo parzialmente accolta e provvedeva conseguentemente a dare una propria lettura ed interpretazione dei fatti che l’attore aveva descritti;
– vi erano poi le prove testimoniali, estratte dai verbali di causa, nelle quali uno o più persone testimoniavano di aver assistito ai fatti e li descrivevano per come loro li avevano visti.
Durante la lettura, per fissare le idee, prendevo appunti e tracciavo, a mano libera, uno schizzetto con il quale descrivevo la conformazione del luogo ove i fatti si raccontava che erano accaduti e la posizione che, secondo la descrizione fornita, i veicoli avevano avuto nel momento in cui erano venuti in collisione e poi la posizione che essi avevano assunto nel momento di quiete finale.
Mi resi conto che, a partire dall'analisi di quei fatti, dalla lettura dei danni così come erano fotograficamente rappresentati, dalla ricostruzione della dinamica, avrei dovuto fornire al Giudice le risposte ai quesiti che mi aveva formulato.
Dopo quella volta, per mia fortuna, ricevetti altri incarichi e fu facile per me rilevare che, le operazioni che ogni volta compievo, erano fondamentalmente, sempre le stesse.
A volte però mi capitava, per distrazione o per fretta, di tralasciarne qualcuna e questo mi portava a risultati che io stesso potevo poi valutare non coerenti con la situazione generale ed allora mi toccava tornare indietro e ripercorrere tutti i passi necessari, e così decisi, per evitare questo tipo di inconvenienti, di stilare una lista delle operazioni che avrei dovuto compiere ogni volta che avessi ricevuto un incarico.
Quella lista, nel corso degli anni, è cresciuta ed è andata via via facendosi sempre più dettagliata fino ad arrivare alla sua versione odierna.
Sono certo che questa è la strada che hanno seguito e seguono anche molti altri colleghi. Così come posso immaginare che altri hanno, leggendo la lista che suggerisco, da suggerire delle integrazioni a questo mio metodo o segnalando ulteriori elementi da inserire o proponendo metodi alternativi.
Sono anche sicuro che, collaborando tutti insieme, potremo statuire un metodo di indagine del quale tutti potremo giovarci e reciprocamente arricchirci, e, soprattutto, di questo metodo, potranno giovarsi quei colleghi più giovani che oggi sono all'inizio della loro avventura in questa splendida e affascinante attività.
Ho numerato le fasi di dieci in dieci di modo che, eventuali suggerimenti o integrazioni, potranno essere contrassegnate con un numero compreso nell'intervallo della decina in modo che io potrò andare a inserirle nel posto giusto.
Propongo ora il mio elenco. Fase 10
Eseguire la restituzione grafica dello schizzo di campagna oppure, ove non sia intervenuta autorità di Polizia Giudiziaria, desumendola dagli atti di causa, realizzare graficamente la scena del sinistro.
Fase 20 Individuare tutti i veicoli che intervengono significativamente nel sinistro avendo cura di rilevare tutti i dai tecnici necessari. Fase 30 Riportare sulla scena del sinistro le sagome dei veicoli (naturalmente in scala). Fase 40
Su una copia del grafico eseguito riportare la dinamica così come è descritta dalla autorità di P.G. se intervenuta o come descritta negli atti di causa.
Se del caso i luoghi possono essere individuati su Google Maps o su Google Earth
Fase 50
Su un’altra copia del grafico disegnare le dinamiche così come descritte nelle prove testimoniali rese (sarà bene realizzare una copia per ciascuna delle testimonianze esaminate).
In questa rappresentazione stare attenti a ben individuare sempre la posizione dalla quale il teste sostiene di aver visto i fatti. Fase 60
Riprodurre sulle sagome dei veicoli le deformazioni così come sono rilevabili dalle foto in atti o così come sono descritte.
Fase 70 Dare conto della situazione delle cinture sicurezza sull'auto. Fase 80 Dare conto della situazione degli airbag. Fase 90 Dare conto della eventuale marcia innestata. Fase 100
Dare conto delle velocità che si rilevano dal contachilometri se questo raffigura un valore significativo.
Fase 110
Nelle CTU inerenti procedimenti civili dare conto, sinteticamente, dei motivi, significativi) di opposizione da parte dei convenuti (Comparsa di costituzione e risposta) ed eseguire attenta analisi degli eventuali documenti esibiti (perizia del fiduciario, SIC se corredata da documentazione che raffigura o descriva i danni precedenti, ecc.).
Naturalmente questa è una lista generica che potrà, poi di volta in volta, essere adeguata al caso che si sta esaminando.
Tutti avranno notato che, nel corso della descrizione delle fasi da eseguire, ho fatto ripetutamente riferimento a grafici da realizzare.
Voglio qui dire che ben comprendo che non tutti hanno disponibile un sw di grafica, specialmente quelli che oggi iniziano. Però va ricordato che noi siamo Periti Industriali e che, nel corso degli studi ci hanno insegnato ad eseguire il disegno tecnico, quindi, chi non possiede sw adatti e non ritenga utile o conveniente comprarlo, si armi di squadrette e matite, di un vecchio glorioso foglio millimetrato, e rispolveri le reminiscenze di disegno tecnico.
Una volta messo a punto, in via definitiva lo scenario del sinistro, eseguire, prima di cominciare ad utilizzarlo, una serie di fotocopie da usare, come base, per le diverse situazioni che dovrà descrivere.
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